domenica,Giugno 16 2024

Al teatro Bolshoi di Mosca l’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea

L’amore contrastato tra l’attrice teatrale francese e il conte di Sassonia Maurizio, musicato dal compositore originario di Palmi, nel ricco e prestigioso cartellone dello storico tempio culturale russo. L'opera in programma fino a domani

Al teatro Bolshoi di Mosca l’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea

Risuoneranno nella lingua originale italiana al teatro Bolshoi di Mosca, le celebri aree Io son l’umile ancilla, La dolcissima effigie sorridente nell’atto I, Acerba Voluttà, L’anima ho stanca nell’atto II. Poi ancora il balletto e l’intenso monologo di Adriana Giusto Cielo! che feci in tal giorno?, dell’Atto III e Poveri fiori nell’atto III e poi Ecco la luce con la morte Adriana Lecouvreur tra le braccia di Maurizio, nell’atto IV.

Tra le numerose opere ispirate alla storia dell’attrice teatrale francese Adrienne Lecouvreur (1692-1730), in italiano Adriana Lecouvreur, quella del compositore originario di Palmi, nel reggino, Francesco Cilea, è la più celebre e rappresentata sui più prestigiosi palcoscenici internazionali.

Fino a domani, l‘opera in quattro atti sarà interpretata dalla compagnia Bolshoi Opera nell’ambito del ricco cartellone dello storico teatro russo, tra i più celebri e blasonati templi del balletto classico mondiale grazie all’omonima compagnia di danza.

Così, sulle note del compositore italiano, originario di Palmi, Francesco Cilea, le atmosfere della Parigi degli anni Trenta rivivono nello storico teatro russo.

Adriana Lecouvreur

Con la direzione teatrale di Evgeny Pisarev, l’elegante partitura, che il maestro Francesco Cilea compose nel 1902, torna a raccontare l’amore contrastato tra l’attrice teatrale francese Adriana Lecouvreur e Maurizio, conte di Sassonia, contrastato dalla principessa di Bouillon con il tragico epilogo che condusse alla prematura morte della donna a soli 38 anni.

La prima assoluta dell’opera risale al 6 novembre 1902 quando venne rappresentata al Teatro Lirico di Milano con la guida di Cleofonte Campanini e le interpretazioni di Angelica Pandolfini, Enrico Caruso e Giuseppe De Luca

Su libretto di Arturo Colautti, il soggetto è tratto dal dramma Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé.

Francesco Cilea

Nominato Primo alunno maestrino dal Ministero della Pubblica Istruzione mentre studiava musica al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, Francesco Cilea, all’età di ventitré anni compose l’opera d’esordio, di genere lirico, Gina. Dopo averla apprezzata, l’editore Sonzogno gli commissionò la seconda La Tilda, in tre atti. La terza opera L’Arlesiana fu tra le opere italiane rappresentate negli anni Trenta. Il successo, ancora oggi risonante a livello internazionale, arrivò con Adriana Lecouvreur.

E ancora fu Arturo Toscanini a dirigere proprio al teatro alla Scala di Milano nel 1907, la tragedia in tre atti Gloria. Tra il 1913 e il 1916, Francesco Cilea diresse prima il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e poi, dal 1916 e il 1935, il conservatorio, in cui si era formato, San Pietro a Majella di Napoli. L’attuale conservatorio e lo storico teatro di Reggio Calabria sono a lui intitolati mentre il comune natale, Palmi, gli ha intitolato un mausoleo.

Articoli correlati

top