domenica,Giugno 16 2024

Ristrutturazione Alival, chiusura per gli stabilimenti di Reggio e Pistoia

Allarme dopo l'annuncio di Nuova Castelli (Gruppo Lactalis) di «aver avviato un piano di riorganizzazione aziendale che prevede la razionalizzazione del numero degli stabilimenti»

Ristrutturazione Alival, chiusura per gli stabilimenti di Reggio e Pistoia

Nuova Castelli (Gruppo Lactalis) rende noto di «aver avviato un piano di riorganizzazione aziendale che prevede la razionalizzazione del numero degli stabilimenti della società Alival concentrando gli investimenti sulle strutture economicamente sostenibili e interrompendo le attività produttive degli stabilimenti di Ponte Buggianese (Pistoia) e Reggio Calabria» e spiega che «la razionalizzazione degli assetti produttivi della società Alival si rende urgente e necessaria per riportare in equilibrio la gestione operativa dell’azienda, da tempo in sofferenza, e oggi aggravata dall’impatto sui costi di produzione dovuto al protrarsi della crisi pandemica e al nuovo scenario di crisi internazionale».

L’azienda ha informato i sindacati «dell’indifferibilità del piano industriale» e si è resa da subito «disponibile ad avviare un tavolo di confronto al fine di ridurre, per quanto possibile, il conseguente impatto sociale garantendo una gestione delle conseguenze occupazionali secondo le logiche di responsabilità sociale consolidate nel settore. La produzione – conclude la stessa nota – non sarà delocalizzata, rimarrà in Italia e verrà affidata e assorbita da altri stabilimenti dei diversi territori italiani con lo scopo di continuare a valorizzare sui mercati nazionali ed internazionali prodotti di alta qualità ed emblema del Made in Italy».

Sull’annuncio della chiusura è intervenuta l’Ugl: «Drammatica la dimensione sociale degli impatti prodotti dalla ristrutturazione della società Alival, insieme allo stabilimento toscano, Lactalis ha annunciato la chiusura del sito produttivo di Reggio Calabria e tre esuberi a Borgo Santa Rita, in provincia di Grosseto, per un totale di oltre 150 lavoratori direttamente coinvolti. Chiederemo – concludono dall’Ugl Agroalimentare e Ugl Pistoia – la convocazione d’urgenza al Mise di un tavolo di crisi aziendale».

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