Lavori aeroporto Reggio, Battaglia: «Presto un tavolo con il commissario unico per la Depurazione per trovare soluzione» – VIDEO

«Il Comune di Reggio, così come Sacal e gli altri attori coinvolti, ha a cuore il rilancio dell’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria. Questa è premessa essenziale prima di spiegare che il parere che dobbiamo rendere, per altro sulla costruzione di un’opera statale, è complesso. L’elemento critico è rappresentato dal divieto imposto dalla legge di costruire entro certe distanze da un depuratore. Proporrò al sindaco Falcomatà di convocare al più presto un tavolo per trovare la migliore soluzione».

È quanto spiega l‘assessore comunale ai Trasporti e alla Mobilità di Reggio Calabria, Mimmo Battaglia. Dichiarazioni rese anche con riferimento alle attese manifestate dall’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini, per potere procedere più speditamente con il progetto di ammodernamento dell’aerostazione.

Il nodo del depuratore troppo vicino

L’atteso rilancio dell’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria sarà, infatti, trainato non solo da un adeguato traffico aereo, ancora solo un annuncio, ma anche dall’ammodernamento strutturale, con particolare riferimento all’aerostazione, il più corposo e costoso degli interventi finanziati con l’emendamento Cannizzaro.

Per avviare la realizzazione delle nuove sale di imbarco, una delle attività prioritarie, è necessario accertare la conformità urbanistica dell’opera. A questo fine è in corso, con conclusione prevista entro il 17 gennaio 2024, su convocazione del provveditorato interregionale per le Opere pubbliche di Sicilia e Calabria, la conferenza dei servizi. C’è da sciogliere il nodo dell’eccessiva vicinanza alla zona dove dovrebbero sorgere le nuove sale di imbarco dello scalo Tito Minniti del depuratore di Ravagnese. La struttura nell’immediatezza non potrà certamente essere delocalizzata.

«Stiamo lavorando per trovare una soluzione che potrebbe essere quella di arretrare la fascia di rispetto del depuratore. Dovremo discutere della sua fattibilità. Lo faremo in occasione del tavolo che sono fiducioso potremo convocare al più presto. Siederanno Sacal, Regione, Comune e Commissario Unico per la Depurazione, che proprio in questo frangente ha annunciato interventi su impianti insistenti nel reggino, compreso quello di Ravagnese. Interloquendo su questo, integreremo le esigenze. Sono certo che troveremo al più presto una soluzione». Lo ha spiegato l’assessore comunale reggino Mimmo Battaglia.

Il contemperamento delle esigenze

«Unitamente al Comune anche l’autorità di Bacino Distrettuale dell’appennino Meridionale e l’Anas non hanno ancora reso un parere definitivo». Lo ha sottolineato proprio l’assessore Battaglia, segnalando altresì che «fornirà il suo parere non appena si addiverrà alla soluzione da ricercarsi al tavolo prima annunciato. Non si può prescindere dall’interlocuzione con il commissario unico per la Depurazione. Ciò soprattutto alla luce del progetto adesso finalmente definitivo che tra i suoi sette lotti funzionali nel comune reggino, contempla anche l’impianto di Ravagnese. Dunque quale migliore occasione per trovare insieme una soluzione che sia la migliore possibile per contemperare tutte le esigenze. Nonostante sia stata stigmatizzata in sede di conferenza dei servizi l’assenza di competenza del Comune in materia di opere statali, l‘Amministrazione comunale non si tirerà indietro. Farà la sua parte. Sono fiducioso che sapremo essere concreti e risolutivi», ha concluso l’assessore comunale Mimmo Battaglia.

La richiesta di chiarimenti

L’amministrazione reggina ha rivolto al provveditorato interregionale delle Opere Pubbliche una richiesta di chiarimenti. La questione è quella della competenza e del peso del parere richiesto al Comune. «Non compete all’Amministrazione comunale accertare la conformità urbanistica o avviare la procedura per l’eventuale variazione agli strumenti urbanistici comunale, per consentire la localizzazione dell’opera pubblica statale o di interesse statale, non conforme agli strumenti urbanistici. Pertanto si chiede all’amministrazione procedente di voler chiarire se la presente procedura è conseguente al mancato perfezionamento dell’intesa Stato-Regione oppure è finalizzata alla localizzazione dell’opera pubblica statale, di cui è stata già accertata la non conformità agli strumenti urbanistici».

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