venerdì,Maggio 17 2024

Rigenerazione sostenibile dei siti militari distrutti in Ucraina: l’architetto Fazia ad Oradea per il Nato Arw

La professionista reggina è attualmente ricercatrice presso l'Università Kore di Enna e  Chiara Garau, professore associato dell' Università di Cagliari

Rigenerazione sostenibile dei siti militari distrutti in Ucraina: l’architetto Fazia ad Oradea per il Nato Arw

Patrocinato dalla NATO Science for Peace & Security, si è svolto in Romania presso l’Università di Oradea, dal 18 al 21 dicembre 2023, il primo ciclo di studi interdisciplinari che porterà all’ elaborazione di strategie innovative per la rigenerazione sostenibile. 

La “NATO Science for Peace & Security Programme_NATO Emerging Security Challenges Division” ha sponsorizzato l’iniziativa con un evento organizzato dalla Università di Oradea, nello specifico dal prof. Cezar Morar, NATO Country Co- Directory.

L’ARW, Advanced Research Workshop, è stata l’opportunità per avviare una cooperazione tra alcuni ricercatori esperti dei Paesi della NATO e dei Paesi partner prestando particolare attenzione alle aree militari dismesse in territorio ucraino.Le (military) brownfieleds possono offrire diverse opportunità per creare città sane, poli produttivi verdi o altre pratiche di riutilizzo sostenibile del territorio. 

Infatti, la collaborazione internazionale è volta a sviluppare un quadro di riferimento per la riqualificazione sostenibile dei siti militari dismessi partendo da un modello complesso, qual è il contesto ucraino.

Nel Team di esperti provenienti dai paesi NATO (Romania, Stati Uniti, Polonia, Canada, Ungheria, Turchia, Repubblica Ceca e Montenegro) e dei Paesi partner della NATO (Ucraina, Serbia e Bosnia-Erzegovina) sono presenti due esperte italiane: l’architetto Celestina Fazia, reggina, attualmente ricercatrice presso l’ Università Kore di Enna e  Chiara Garau, professore associato dell’ Università di Cagliari. Entrambe sono state invitate in qualità di Urban Planners e fanno parte della Scientific Committee di ARW.

In merito alla sua partecipazione, l’ architetto Celestina Fazia fa sapere: 

“Sono molto orgogliosa di far parte di questo prestigioso team di esperti per una causa così importante. In questi giorni ho vissuto un’ esperienza notevole incontrando menti brillanti provenienti da tutto il mondo per discutere le questioni più critiche e il percorso da percorrere per la pianificazione e la ricostruzione post-conflitto. Il contributo da me  proposto rappresenta l’ esito di una ricerca svolta sulle migliori pratiche di rigenerazione delle aree militari ed ha il seguente titolo: “Rigenerazione urbana delle aree sensibili e dei siti dismessi per futuri scenari di sostenibilità“.

Attraverso un’ attenta disamina di alcuni casi studio (sette italiani e due spagnoli) e un’analisi delle problematiche emergenti, sono giunta a individuare 3 fasi del processo rigenerativo: 1.decontaminazione; 2. rinaturalizzazione/ riequilibrio ambientale; 3.rifunzionalizzazione.

Secondo la mia proposta, i siti decontaminati  potranno far parte di un’ unica infrastruttura ambientale e sociale e dovranno essere i linea con alcuni  parametri quali/quantitativi e prestazionali fissati nell’ambito della ricerca e nel rispetto degli orientamenti comunitari, delle indicazioni dell’ONU relativamente ad Agenda 2030 e alla Nature Restoration Law (NRL) approvata dal Parlamento europeo qualche mese fa.

La sfida è interessante, il contesto scientifico è di altissimo livello.  Nei prossimi mesi ci saranno ulteriori incontri per mettere in atto la strategia condivisa e pubblicare i primi risultati su NATO Science for Peace Series, Springer Publishing House (Web of Science indexed)”.

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