Moti di Reggio Calabria, la Cgil in riva allo Stretto. Landini: «I lavoratori sempre in prima linea»

Solo per il capoluogo? È questo l’interrogativo a cui hanno dato risposta oggi i numerosi relatori intervenuti all’appuntamento voluto dalla Cgil per i 50 anni dei Moti di Reggio Calabria. Alla presenza del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà e del segretario regionale Cgil, Angelo Sposato, la riflessione su quanto avvenuto nella città dello Stretto nel 1970 ha ben presto lasciato spazio a temi come il ruolo della ‘ndrangheta e dell’eversione nera così come l’episodio che ha visto coinvolti i 5 anarchici, senza dimenticare l’episodio che probabilmente ha consentito, in quei giorni di guerriglia, di distendere gli animi e aprire ad una pacificazione.

Siamo nel 1972, a due anni dall’inizio delle barricate, ed a Reggio giunge la classe proletaria italiana. È il momento in cui i moti tornano ad appartenere al popolo. Un aspetto su cui si è molto soffermato il segretario nazionale della Spi-Cgil, Stefano Landini.

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