venerdì,Aprile 26 2024

Parenti e amici da sistemare alla Regione Calabria, se ne accorge anche la stampa nazionale

Dopo l'inchiesta di LaCnews24.it, anche Repubblica scrive della proposta di legge per assumere 208 precari in barba alle norme

Parenti e amici da sistemare alla Regione Calabria, se ne accorge anche la stampa nazionale

È finita anche sulle pagine de La Repubblica, a firma di Sergio Rizzo, l’inchiesta di LaCnews24 sulla proposta di legge approdata in Consiglio regionale, che prevede la stabilizzazione di 208 precari assunti senza concorso da enti regionali. La vicenda sta facendo molto scalpore, perché la lista dei precari da stabilizzare vede i nomi di parenti e amici dei politici locali, che negli anni sono stati infilati nei vari enti pubblici regionali, come “Calabria etica”, “Calabresi nel mondo”, “Calabria lavoro” o la “Fondazione Field”.

Come scrive il giornalista, «l’iniziativa non è nemmeno particolarmente originale, per come vanno da anni le cose in questa Regione, condannata a campare sul posto pubblico e sulle clientele». In tutta la vicenda, a far riflettere non è solo il fatto che nella relazione tecnico-descrittiva della legge, è stato chiaramente scritto che «La Corte costituzionale ha chiarito che ai consigli regionali prorogati è consentita solo l’adozione di atti necessari e urgenti mentre è inibito qualunque intervento legislativo che possa essere interpretato come una forma di captatio benevolentiae nei confronti degli elettori…», ma anche la motivazione ufficiale con cui si spiega la necessità di stabilizzare quei 208 precari, ossia l’emergenza sanitaria che renderebbe «urgente, tempestivo e necessario» l’intervento «rispetto al perdurare del problema cui intende porre rimedio».

Peraltro, la Consulta ha già bocciato in passato, dichiarandole incostituzionali, leggi della Regione Calabria che prevedevano la stabilizzazione dei precari. Per non parlare del fatto che la stessa Jole Santelli, appena insediata dichiarò: «Qui c’è tanto grigio. Ci sono 800 persone che lavorano negli uffici della Regione ma non sappiamo a quale titolo e per fare cosa».

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