martedì,Aprile 30 2024

Presunte molestie a scuola, Boldrini: «Molto grave che le ragazze non siano state credute»

L'ex presidente della Camera, a Reggio Calabria per presentare il suo libro, interviene sulla vicenda di Castrolibero: «Le nostre donne non più disposte ad abbassare la testa»

Presunte molestie a scuola, Boldrini: «Molto grave che le ragazze non siano state credute»

«Molto grave che non siano state credute. So che però è in corso un’inchiesta della magistratura, dunque, io mi auguro che si vada fino in fondo ma questo fa capire, vista la protesta, che le nostre ragazze non sono più disposta ad abbassare la testa. Questo è un dato positivo, mi sembra vergognoso che da parte delle persone adulte con responsabilità non ci sia la stessa attenzione alla stessa presa di consapevolezza aiutando questo percorso che non è facile».

La denuncia delle studentesse di Castrolibero ha trovato un sostegno nelle parole dell’onorevole Laura Boldrini che, presente in riva allo Stretto per parlare proprio di violenza sulle donne e supremazia maschile, ha lanciato un messaggio chiaro su quanto accaduto confermando che «è chiaro che bisogna andare fino in fondo e rendersi conto di cosa sia successo. N on è neanche facile denunciare quindi se già è stato evidenziato alla preside che qualcosa va storto penso che già questo dovrebbe essere oggetto di un’indagine seria. Non può essere proprio considerata una cosa fisiologica e questo non è normale».

Ed è proprio questo il titolo dell’opera che la Boldrini ha presentato a Reggio Calabria raccogliendo anni di lotte. «Il libro vuole mettere in guardia le donne e le ragazze da considerare normale quello che non lo è cioè tutte le grandi e piccole discriminazioni che accadono nella vita di ogni giorno. Quelle che siccome accadono sempre si pensa che siano normali. Quindi è un libro che vuole incoraggiare a dire no quando qualcosa offende o quando non è giusta, è un libro che mette in evidenza le disfunzioni del nostro sistema che è completamente orientata agli uomini dunque patriarcale e che non considera l’uguaglianza di genere una priorità sociale e politica».

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