lunedì,Aprile 29 2024

CHE ARIA TIRA A PALAZZO SAN GIORGIO – Comune di Reggio, un posto tranquillo in cui l’opposizione vivacchia

Mutismo e silenzio dalla minoranza: merito dei ricchi gettoni di presenza o solo inadeguatezza?

CHE ARIA TIRA A PALAZZO SAN GIORGIO – Comune di Reggio, un posto tranquillo in cui l’opposizione vivacchia

Un tempo volavano gli stracci. Ma non solo nelle infuocate sedute di consiglio comunale, nell’aula del civico consesso a palazzo San Giorgio. Gli strascichi delle polemiche e dei contrasti nel gioco delle parti politiche proseguivano sulla carta stampata e, soprattutto, alimentavano un dibattito molto più elevato nei toni rispetto al qualunquismo e allo squallore oggi raggiunto sui social.

Se cercate un posto tranquillo quello è sicuramente palazzo san Giorgio. Un sindaco sospeso, Giuseppe Falcomatà, due sindaci facente funzioni che devono portare sul groppone l’eredità passeggera, ma pesante, e un groviglio di piani e di obiettivi da portare a termine.

Il centrodestra

Insomma il sogno di qualunque opposizione politica al mondo. A Reggio invece si vivacchia. Sembra che il sonnifero smetta di fare effetto per quasi tutta la minoranza solo durante le sedute di civico consesso. Che non siano troppo lunghe però, altrimenti ci si stanca. Oltre le tre ore l’aula Battaglia inizia a svuotarsi. Si esce a mangiare, si esce a fumare, si sta con un piede dentro e uno fuori con grande rammarico degli addetti ai lavori e del presidente del Consiglio comunale che, durante le votazioni, faticano persino nei conteggi.

Alzano la voce, per un poco, Massimo Ripepi, Antonino Minicuci, Federico Milia, non alza la voce ma è attento Demetrio Marino. Strali trasversali da Mario Cardia. Tutto il resto è noia. Persino sulle vicissitudini comunali che scottano si fa fatica a trovare un comunicato in cui l’opposizione si fa sentire. Oltre all’evergreen Massimo Ripepi e al giovanissimo Federico Milia, il resto dei consiglieri, anche loro eletti dai cittadini, vive in un mondo lontano. Sarà inadeguatezza? Sarà merito, come vi abbiamo ricordato, del sostenuto peso dei gettoni di presenza, divenuti così corposi che fanno anche passare la voglia di fare opposizione pur di stare seduti comodi? Sicuramente gli argomenti su cui battersi ci sarebbero. Ma restano incredibilmente nel limbo.

Impegno e identità

Tra i silenti entra di buon grado Angela Marcianò, leader di Impegno e identità, unica donna candidata a sindaco di Reggio Calabria nella tornata del 2020, da assessore della prima giunta Falcomatà diventata, col caso Miramare, acerrima nemica del sindaco sospeso. Era partita discretamente lo scorso anno: interventi in consiglio, richieste di chiarimenti nel corso delle commissioni. Poi, negli ultimi mesi, il fuoco si è totalmente spento. Una presenza (quando visibile) impalpabile in consiglio comunale e inversamente proporzionale a chi l’ha preceduta e sostituita nell’anno di sospensione ossia la ex consigliera Filomena Iatì, una vera spina nel fianco di assessori, consiglieri e dirigenti comunali. Più d’uno ha tirato un respiro di sollievo quando ha terminato il suo mandato.

La Strada

Un mondo a parte è quello di Saverio Pazzano de La strada. Consigliere più a sinistra di chi gli siede di fronte e confinato a fare opposizione con un centrodestra di cui non condivide un pensiero nemmeno per sbaglio. L’ultima volta in consiglio Pazzano è arrivato con un cartello no ponte, infrangendo schemi e regole, con una falsa dimenticanza. Fa quello che riesce, porta in aula le sue battaglie con interrogazioni e documenti, ma fa veramente fatica a ricevere risposte. Soprattutto considerati i tempi lunghi della burocrazia che mal si conciliano con le vittime dei disagi delle cui istanze si fa portatore.

Se i “nemici” sono questi, considerando le premesse di cui sopra, e se una manna molto in alto non dovesse intervenire, l’Amministrazione del secondo tempo di Falcomatà può dormire ancora sonni tranquilli.

Articoli correlati

top