Alta velocità, Occhiuto tiene la posizione: «Non dare alibi al governo con alternative. Dobbiamo pretenderla»
Il presidente della Regione ritiene sbagliate le posizioni di chi considera antieconomica l’alta capacità ferroviaria: «Recuperare il deficit infrastrutturale accumulato… da chi non l’ha fatta prima»
Alta velocità anti economica? Costa troppo, non abbatte i tempi di percorrenza e ha un impatto ambientale devastante? La risposta, o meglio il quesito dei quesiti, venuto fuori dalla tavola rotonda di qualche giorno fa organizzata alla Città Metropolitana grazie all’impegno di sedici associazioni operanti sul territorio, non convince il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
Alta velocità in mezzo a quattro Parchi Nazionali
Da quell’incontro è venuta fuori anche l’esigenza di una puntuale azione politica, che servirà a capire una volta per tutte «qual è la giustificazione per questa grande opera infrastrutturale?».
Un quesito, appunto, che tiene conto – secondo uno studio dei dipartimenti dell’Università Mediterranea – del fatto che il tracciato, così come viene presentato oggi, risulti più lungo di una cinquantina di chilometri.
Costerebbe di più, non abbatterebbe i tempi di percorrenza per come ci si aspetta. Avrebbe un impatto ambientale anche devastante se si considera che attraverserebbe ben quattro parchi nazionali (Pollino, Sila, Serre e Aspromonte).
Recuperare deficit delle infrastrutture
Spiegazioni e ipotesi che vengono respinte, anche con decisione, dal presidente Occhiuto, appositamente sentito ieri pomeriggio in Consiglio regionale, su questo argomento.
«Io credo che sia doveroso da parte nostra pretendere dal governo, in continuità diciamo, con i governi precedenti, che i governi nazionali facciano recuperare alla Calabria il deficit di infrastrutture e anche il deficit accumulato nell’alta velocità e alta capacità ferroviaria. Per cui non darei alibi al governo nazionale».
Insomma, il capo della giunta calabrese non ci sta. «Non direi che si può accorciare il percorso rinunciando a qualche fermata perché questo argomento può essere uno straordinario alibi per chi l’alta velocità in Calabria per anni non l’ha fatta e magari dovesse ritenerla antieconomica.
Noi – ha continuato Occhiuto – dobbiamo pretendere l’alta velocità fino a Reggio Calabria senza dare soluzioni alternative, perché la Calabria deve essere trattata come qualsiasi regione d’Italia e non è possibile che i treni ad Alta Velocità e alta capacità si fermino al confine con la Calabria».
Romagnano non è Calabria
Le notizie che giungono in merito raccontano dell’aggiudicazione della gara – per oltre 2 miliardi di euro – per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del lotto Battipaglia-Romagnano. «Ora verrà bandito questo primo lotto, fino a Romagnano che – sottolinea Occhiuto – però non è in Calabria. Noi abbiamo interesse, acché il governo Nazionale faccia ad alta velocità ferroviaria e l’alta capacità, punto».