Ponte sullo Stretto, i circoli Pd di Villa e Messina si uniscono: «Non vogliamo altre cicatrici sul territorio»

Il Partito democratico fa quadrato contro il Ponte sullo Stretto. E a Villa San Giovanni le due città interessate dall’opera si sono unite. Per la prima volta, per contrastare l’accelerazione posta in atto dal ministro Salvini. I circoli dem di Villa e Messina hanno prodotto due documenti.

Richieste precise che guardano alla tutela del territorio. Scongiurare che, come accaduto per la variante di Cannitello (cosiddetta Ecomostro), altre prime pietre vengano poste a sfregio del territorio.

«Nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, a Villa San Giovanni, sullo Stretto di Messina, è da anni – da troppi anni – che le Destre italiche giocano una partita truccata. Quella sul fantomatico “Ponte”. Abbiamo assistito, infatti, a diversi passaggi di testimone tra Forza Italia, la Lega Nord e, ora, Fratelli d’Italia. Tutti caratterizzati dalla gara a chi la potesse sparare più grossa sull’attraversamento stabile dello Stretto». Con queste parole il segretario del circolo villese Vincenzo Musolino, ha dettato i punti che, uniti a quelli del circolo messinese, rappresenteranno l’opposizione all’opera.

Le promesse mai mantenute

«Sono stati così improntati, nel tempo, veri e propri circhi mediatici – spesso con la Città di Villa San Giovanni al centro di questa speculazione politica – con l’obiettivo di distogliere l’attenzione dei cittadini dai reali bisogni del Paese. Delle Comunità del Sud, proponendo ad arte, ripetutamente, la fascinazione della “Grande Opera” come risolutiva di tutti i problemi dei calabresi e dei siciliani».

Villa esclusa

Il Pd villese non ci sta a vedere la città esclusa e «Invece di modernizzare l’attraversamento dinamico dello Stretto, di spingere per implementare il ruolo di FFSS nel traghettamento. Invece di migliorare strade e autostrade, di aiutare lo sviluppo della mobilità locale. Di lavorare per liberare Villa San Giovanni dal traffico gommato pesante che insiste dentro il cuore della Città realizzando quegli “Approdi a Sud” che davvero sarebbero risolutivi per Reggio e per Villa.

Invece, quindi, di riforme procedurali vere, invece di progetti e di interventi davvero utili, le diverse articolazioni politiche delle Destre nostrane continuano a propinare l’inganno del “Ponte”: continuano a raffigurare Reggio Calabria e Villa San Giovanni come Città di cartapesta. Inesistenti, virtuali, “capitali del Sud” solo perché destinate al cantiere “eterno” del fantasmatico Ponte sullo Stretto».

Progetto bocciato

E il messaggio non può che essere politico. Per i del «Le Destre sono brave a intorbidire le acque, a confondere i documenti. Nulla dicono sul fatto che gli uffici tecnici dei Ministeri coinvolti, i diversi gruppi di lavoro competenti, hanno da tempo bocciato senza appello il lavoro quarantennale – e molto ben pagato – della Società Stretto di Messina Spa (già in liquidazione ma oggi rifinanziata dal Governo Meloni).

Dichiarando non realizzabili il Ponte ad unica campata che era stato l’orgoglio progettuale di Berlusconi, arrivato addirittura ad appaltare lavori preparatori che sono riusciti solo a mortificare il territorio di Villa San Giovanni, regalando ai cittadini un vero e proprio ecomostro che insiste nella frazione di Cannitello».

Opposizione alla Lega

E per il segretario villese «così facendo, così operando, siamo arrivati agli sproloqui del Ministro Salvini e della Lega Nord che – mentre lavora sotto traccia per un regionalismo differenziato. Pensato proprio per sottrarre risorse e futuro ad un Sud. Condannato alle diseguaglianze – impegna il Consiglio dei Ministri e il Parlamento nella conversione di un Decreto ad hoc per alzare una nuova cortina fumogena. Per finanziare nuovi progetti faraonici sul “Ponte”.

Buttare al macero altri milioni dei contribuenti. Per tentare, nuovamente, di lucrare consenso, di “passare alla Storia” come sponsor di questa “enormità” sotto la cui ombra si cercano di nascondere i reali bisogni dei calabresi e dei siciliani. I livelli di assistenza e di prestazioni sociali equiparati a quelli del Nord Italia. Un investimento ponderato nell’intraprendenza di qualità, la lotta seria – anche e soprattutto culturale e fondata sul lavoro, su un piano corposo di assunzioni nella P.A. – alla soffocante presenza sostitutiva dell’Antistato, della Ndrangheta e di Cosa Nostra.

Il Pd nazionale

Ma l’unione con Messina non basta «è necessario che il Partito Democratico nazionale faccia propria la battaglie storica del Centrosinistra dello Stretto. Occorre che la scelta ecologista dei Democratici divenga davvero “integrale.

Nel senso di un umanesimo compiuto, nel quale la tutela dell’ambiente sposi senza contraddizione il progresso sociale di Comunità abbandonate ad un destino di sottosviluppo, trattate come terra di conquista elettorale da spregiudicati profittatori. Pronti a vendere fumo pur di non affrontare i nodi storici dell’arretratezza del Meridione. Anzi sottraendo appena possibile le risorse del Sud – così come per l’ennesima volta si sta tentando di fare con i fondi del PNRR – contando sulla mancanza di tecnici e dipendenti comunali, sugli organici striminziti delle Pubbliche Amministrazioni coinvolte, sulle scarse risorse degli Enti Locali calabresi – come il Comune Villa San Giovanni – nella maggioranza di dissesto e predissesto».

La questione Ponte

La questione del “Ponte” non è più marginale, anzi «è davvero centrale, i villesi, i messinesi e i reggini dovrebbero essere gli interlocutori naturali per le Istituzioni e, invece, sono esclusi dai tavoli governativi nei quai si sta discutendo del loro futuro».

Il Pd non si tira indietro e si dice pronto.«Mettiamo a disposizione di tutte le persone di buona volontà i nostri documenti, ci impegniamo nell’approfondire ancora meglio la tematica delle infrastrutture sullo Stretto. Contiamo di lavorare – insieme – per far emergere l’esigenza di superare un sostanziale “monopolio” nell’attraversamento dinamico che può essere messo in discussione solo investendo sull’offerta pubblica.

Sulla competizione meritocratica, sulla transizione ecologica. Sulla riqualificazione dei Porti, sulla creazione di nuovi approdi che garantiscano la salute dei cittadini di Villa San Giovanni, come di quelli di Reggio e di Messina. Siamo pronti a convocare permanentemente la cittadinanza attiva dello Stretto a Villa. Per contrastare – con la proposta Nonviolenta di un “SI” allo sviluppo vero, alternativo all’inganno “Ponte” – la triste agenda delle Destre. Per sconfessare un destino da “marionette” mosse da interessi esogeni cui ci vogliono condannare».

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