Morte Berlusconi, da Mani Pulite al “no” al Ministero nel 2005: il ricordo di Zavettieri

Esprime cordoglio il Sindaco di Bova Marina, Saverio Zavettieri, ex deputato socialista, per la scomparsa di Silvio Berlusconi, tracciando una sintesi del ricordo politico.

«La sua discesa in campo – afferma l’ex deputato – trent’anni fa scombinò i piani di tutti quelli che avevano costruito con mani pulite la fine della prima repubblica. Un risultato a sorpresa che fu il grande elemento di novità, con la concezione liberale per arginare la strada ad Occhetto ed ai Comunisti ricostituiti nel Pds, dopo la caduta del muro di Berlino, partito che non avrebbe potuto guidare – a mio avviso ed a quello della mia corrente politica – un’Italia democratica».

Ministero, il no di Zavettieri a Berlusconi

«La mia formazione politica – prosegue Zavettieri – è espressione di una vecchia cultura democratica che regge sui partiti e non sul culto della personalità. A suo tempo, a sinistra, questo culto lo praticava solo il Pci».

Nel 2005, dopo la caduta del governo Berlusconi II a causa della debacle elettorale alle amministrative ed al referendum Costituzionale, Berlusconi bussò alla porta di Zavettieri chiedendogli di entrare a far parte del nuovo governo. «Dissi di no a Berlusconi perché non mi riconoscevo in quel modello che nel tempo si era creato, ovvero del partito-persona, quindi non ho accettato di avere i ruoli di responsabilità nazionali in quel modello”. Così come, nel 2008, per una nuova proposta di candidatura alla Camera dei Deputati. “Penso di essere l’unico politico italiano ad aver detto di no a Berlusconi nel momento della sua massima forza politica – conclude Zavettieri -. La sua morte lascia tutt’oggi un vuoto enorme ed un’eredità politica che è difficile vedere dove possa andare a finire».