mercoledì,Maggio 1 2024

Taurianova, Marafioti (Pd) al vetriolo: «Fedele manovra i fili dell’amministrazione»

Il consigliere di opposizione non risparmia nessuno e accende i riflettori su vicende oscure e intrighi di palazzo che fanno pensare a una maggioranza in crisi

Taurianova, Marafioti (Pd) al vetriolo: «Fedele manovra i fili dell’amministrazione»

«Maria Fedele manovra i fili della maggioranza, manovra Biasi, manovra Caridi. In pratica siamo amministrati dall’assessore Fedele, chi l’avrebbe mai detto». A muovere queste accuse è Simone Marafioti, capogruppo del Pd in seno al Consiglio comunale di Taurianova, che ritorna all’attacco dell’Amministrazione targata Roy Biasi, puntando i riflettori su presunti intrighi, manovre oscure e tattiche sconosciute ai più, che rappresentano una maggioranza non proprio coesa, ma piuttosto incline al classico gioco del “futti cumpagnu”, svelando anche presunti abusi e soprusi degni di attenzioni “giuridiche”.

«Un idillio, quello biasiano, che pare provenire da un romanzo rosa impregnato di un’incantata serenità – afferma Marafioti -. Un palcoscenico perfetto per degli attori dilettanti di uno spettacolo banale. Eppure, la materia amministrativa, scendendo sul piano reale, è una disciplina giuridica piuttosto seria. Così come la politica, che è un’attività che “dovrebbe” prevede una certa dose di responsabilità. Invece l’amministrazione Biasi è esattamente come la si vede, ossia una soap opera di basso livello con trame e sottotrame degne della fascia oraria 15/17 di Rete 4. Il protagonista, Roy Biasi, fa figli e figliastri nella sua Giunta, avallando qualsivoglia richiesta dei suoi assessori preferiti, Grimaldi e Fedele, i quali fanno il buono e cattivo tempo nel nostro sciagurato comune. Grimaldi occupa la scena con le sue feste e festine, piene di luci, di sogni e di centinaia di migliaia di euro, nascondendo ai più ciò che avviene nelle retrovie. La Fedele invece, manovra i fili della maggioranza. Un gradino più in basso, con lo stesso ruolo ma evidentemente non lo stesso appeal agli occhi di Roy Biasi, l’assessore Crea e l’assessore Monteleone».

Proprio sull’assessore al Personale Simona Monteleone, si sposta poi l’attenzione del capogruppo del Pd, il quale sostiene che si è resa «protagonista recente di vicende di cui ancora l’amministrazione deve dare conto a tutti i cittadini. Il “caso Monteleone”, di cui si avrà modo di discutere nelle sedi opportune, rischia di scoperchiare un vaso che ha pesantissime ricadute sulla stabilità del Comune. Abusi d’ufficio e falsi in atto pubblico sono soltanto alcuni dei fantasmi che oggi si aggirano negli uffici comunali, i quali preannunciano l’arrivo di commissioni e indagini. Il tutto nascosto agli occhi dei cittadini dalle mirabolanti fantasie dell’assessore Grimaldi, il quale si appresta a spendere oltre 100.000 euro per un singolo calendario estivo, mentre il paese continua a soffrire e patire la carenza idrica e la non potabilità dell’acqua. In questo tormentato reality show, anche la maggioranza in Consiglio vive un momento drammatico. Fra invidie personali, intrighi, sbalzi d’umore e accordi disattesi, anche chi vuol fare politica è in difficoltà».

A tal proposito Marafioti tira in ballo il consigliere Raffaele Scarfò, che da settembre, dovrebbe ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio, così come da accordi che furono svelati già al momento dell’insediamento dell’Amministrazione tre anni fa. L’accordo prevedeva che il ruolo di presidente sarebbe stato svolto per metà mandato dal compianto Salvatore Siclari e per l’altra metà appunto da Scarfò, ma alla morte di Siclari, per sedere in quel posto lasciato vacante, venne nominata Federica Ursida, che a quanto pare, da ulteriori accordi, dovrebbe lasciare lo scranno a settembre, per farsì che a sedervisi sia finalmente Scarfò. «Il consigliere Scarfò – sostiene il consigliere di opposizione – è in fermento per la nomina a presidente del Consiglio, così come promessogli da tempo immemore, forse prima ancora delle elezioni. Ma sarà mai possibile per un’amministrazione già solo pensare di sostituire l’attuale presidente con un altro consigliere? A cosa è servito allora eleggere Federica Ursida allo scranno più alto del Consiglio comunale? Biasi, generoso, vuol accontentare tutti, gli piacciono le staffette, ma così rischia di perdere pezzi, ma finché c’è la Fedele a dirgli cosa fare lui si sente in una botte di ferro. In questo marasma, l’unico a giovarne, come sempre, è il vicesindaco Nino Caridi».

Marafioti non risparmia nessuno e si concentra quindi su Antonino Caridi, «l’uomo capace di sistemare un tubo o un pozzetto anche se si trova a Bruxelles, a suon di selfie. Ora un po’ meno, a dire il vero, perché Caridi risulta, a oggi, l’unico politico impegnato anche all’infuori dei confini taurianovesi. Molto più di Biasi, il quale pur godendo di una trentennale esperienza politica, da quanto ha perso l’amico Nino Spirlì, non ha praticamente nessuno con cui parlare. Caridi invece, ha creato un sodalizio col consigliere regionale Giuseppe Mattiani, che da qualche tempo è sempre più presente nel nostro paese. Prima d’ora Mattiani a Taurianova non lo conosceva nessuno, nemmeno il vicesindaco Caridi, ma tra lui e l’ex Giovanni Arruzzolo ci sono adesso circa 600 km di differenza e nelle relazioni, anche per quelle di natura politica e lavorativa, la distanza è importante. Caridi lo sa, la Fedele pure, e allora Mattiani per tutti. In tutto questo, le tasse per i taurianovesi aumentano a dismisura, la raccolta dei rifiuti è un lontano ricordo (a breve sarà dismessa dalle nuove direttive del sindaco) e il paese è un inutile cantiere aperto».

Detto questo, Marafioti amaramente sostiene, che «questa è la nostra politica. Quella che ci governa, quella che dovrebbe operare nel nostro interesse. Quella democraticamente eletta. Ed è solo una parte di ciò che sta accadendo, almeno quella di cui è possibile discutere anche a mezzo stampa. Per il resto purtroppo, ci penseranno i tribunali. Provo un sincero sentimento di vergogna nel constatare ogni volta come si possa cadere sempre più in basso. Presto Taurianova dovrà, per l’ennesima volta, rialzarsi e rimboccarsi le maniche per uscire dal pantano in cui le amministrazioni Biasi, ciclicamente, ci fanno piombare. Sarà difficile, ma se iniziassimo a ribellarci di fronte a cotanta inettitudine, forse, risparmieremmo tempo ed energie da investire in qualcosa di più proficuo e meritevole».

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