domenica,Aprile 28 2024

Chiusura Limina, il Pd di Locri: «L’Anas faccia chiarezza»

Dura presa di posizione del circolo guidato dal segretario Marando: «I sindaci pretendano risposte. Nessuna delle alternative presenta standard di sicurezza da paesi civili»

Chiusura Limina, il Pd di Locri: «L’Anas faccia chiarezza»

«La misura è colma. La Locride non può continuare ad essere trattata come un territorio reietto a cui può essere inflitta qualsiasi pena, nel silenzio generale». Questo è quanto emerso dall’assemblea cittadina di iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico, tenutasi ieri a Locri. «Iniziando dalla imminente e più che necessaria chiusura per la messa in sicurezza della Jonio-Tirreno, chiediamo chiarezza ad Anas, alla politica ed alle istituzioni. È inconcepibile che negli ultimi due mesi si siano susseguiti da parte di Anas, Città metropolitana e Regione Calabria, con il coinvolgimento anche della Prefettura, incontri che hanno dato esito a versioni diverse e, tra loro contrastanti, sui tempi di chiusura delle gallerie Torbido e di valico della Limina così come sulla quantificazione dei fondi destinati alla realizzazione di lavori di cui ad oggi nessuno conosce nemmeno il cronoprogramma».

A preoccupare il Pd locrese «Il mutismo di Anas sulle criticità riscontrate nella galleria di valico, sulla tipologia di intervento da realizzare, sui tempi da rispettare e sull’organizzazione dei lavori da effettuare. Non si contestano i dovuti lavori da effettuare, la cui necessità è percepibile ad occhio nudo da chiunque, già da lungo tempo, ma la assoluta mancanza di trasparenza su ciò che riguarda opere, organizzazione e tempi. Non secondariamente, preoccupa l’assenza di valide e sicure alternative alla principale arteria che oggi connette la Locride ai principali snodi viari, economici e formativi della Calabria, nonché alla piana di Gioia Tauro, territorio con cui vi è un costante e quotidiano interscambio di competenze e opportunità».

«Siamo fortemente preoccupati – prosegue il Pd di Locri – per le attuali condizioni dei tre possibili percorsi alternativi, la SP5 Mammola-Cinquefrondi, la SP1 Locri-Gioia Tauro e la ancor più obsoleta SP2 Bovalino-Bagnara. Nessuno di questi tracciati presenta standard di sicurezza da paesi civili. In condizioni climatiche avverse e sovraccarichi di utenza automobilistica, nonostante i sorrisi rassicuranti della politica susseguitisi sulla stampa negli ultimi giorni, riteniamo non saranno all’altezza delle esigenze minime del nostro territorio. Si tratta di percorsi caratterizzati da numerose curve a gomito, con repentini restringimenti di carreggiata che lambiscono altezze di quasi mille metri e che, nelle stagioni invernali, vanno incontro a nebbia, ghiaccio e neve».

«Trattandosi di strade provinciali, chiediamo alla Città metropolitana di Reggio Calabria di porre in atto una seria e repentina messa in sicurezza dei citati percorsi alternativi, con interventi mirati su smottamenti e caduta massi, sul ripristino e l’installazione di adeguati guardrail, sul ripristino di parti di carreggiata dissestata, dell’impianto di segnaletica verticale e di quella orizzontale, compresi specchi curvi-convessi nelle curve, così come la garanzia di un servizio di manutenzione costante durante tutto il periodo in cui insisteranno i lavori sull’arteria principale. Chiediamo, inoltre, alle istituzioni superiori e alla politica locale e nazionale un deciso e forte impegno per il completamento della trasversale incompiuta Bovalino-Bagnara, per la quale si sono susseguiti negli anni svariati finanziamenti pubblici, per il completamento della 106 e per il potenziamento dei trasporti su rotaia. Se tutto ciò fosse stato realizzato negli anni, oggi sicuramente avremmo davanti a noi uno scenario diverso e più rassicurante.

«Riteniamo, per questo, sia necessario programmare fin da subito la realizzazione delle succitate opere infrastrutturali che il territorio attende da lunghi decenni, senza ulteriori rinvii e scippi di risorse. Non ci si nasconda più dietro la mancanza di fondi: viviamo un periodo storico segnato da grandi e complesse problematiche alle quali sono susseguite massicce immissioni di fondi, nazionali ed europei. Semmai, ciò che manca è visione e progettualità. Non esigere oggi un piano di sviluppo infrastrutturale vorrà dire certificare il fallimento ultimo della politica calabrese e locridea e la mortificazione definitiva dei suoi cittadini, ormai destinati non solo ad assistere al lento declino di quel che resta dell’Ospedale di Locri e di tutta la sanità territoriale, ma anche all’isolamento dagli altri territori regionali, con conseguenze inenarrabili per famiglie, lavoratori e attività commerciali. Ai sindaci della Locride chiediamo unità, decisione e perseveranza nell’obiettivo di tutelare i diritti dei cittadini che rappresentano, al di là delle casacche politiche che indossano. Pretendano risposte, non si accontentino. Così come chiediamo unità e decisione al nostro partito e ai circoli della Locride nell’affrontare queste importanti battaglie dalle quali dipenderanno le sorti del nostro territorio e delle nuove generazioni. Il nostro impegno sarà vivo ed attivo, continueremo a sostenere il dibattito e tenere alta l’attenzione, coinvolgendo i cittadini e i nostri rappresentanti politici, lo faremo anche durante la festa dell’Unità cittadina, in programma a fine agosto sul lungomare, nella quale proprio i dibattiti sulla sanità territoriale e le infrastrutture avranno ampio spazio».

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