martedì,Aprile 30 2024

Chiusura Limina, l’ipotesi della Regione: commissariare i lavori

L’assessore Calabrese: «Proposta al vaglio sul modello del ponte Morandi». Lunedì vertice con i sindaci di Locride e Piana

Chiusura Limina, l’ipotesi della Regione: commissariare i lavori

Commissariare i lavori previsti all’interno della galleria Limina sulla strada Jonio-Tirreno, sottraendoli alla gestione dell’Anas. E’ una delle ipotesi su cui la Regione sta ragionando per ridurre al minimo i disagi della viabilità nel comprensorio reggino. «E’ una proposta che stiamo vagliando – ha dichiarato l’assessore regionale e già sindaco di Locri Giovanni Calabrese – sul modello di quanto avvenuto con il ponte Morandi di Genova con un decreto straordinario. Lo faremo soprattutto quando sapremo i tempi certi di esecuzione dei lavori. Abbiamo chiesto ad Anas di rivedere una serie di situazioni».

Alla luce di ciò la paventata chiusura per 20 mesi del lungo traforo, annunciata nelle scorse settimane dal governatore Roberto Occhiuto, resta al momento congelata. «C’è un tavolo aperto con Anas e Regione – ha evidenziato ancora Calabrese – lunedì incontreremo alla cittadella i sindaci di Locride e Piana per fare il punto della situazione». Tra le soluzioni prospettate anche quella di realizzare un backup della galleria.

Il progetto dimenticato

Ma il piano per scollinare l’altopiano che separa i due comprensori c’era e risale circa a 40 anni fa: due tornanti all’interno della frazione Cardito di Mammola, fino al villaggio Limina per bypassare la galleria. Della scheda progettuale redatta dai tecnici ai tempi della realizzazione della Jonio-Tirreno a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 ne ha memoria Gino Larosa, ex dipendente dell’ufficio tecnico della vecchia Comunità Montana della Limina, adesso in pensione. «Il progetto del bypass – racconta – doveva partire dalla piazzola sulla destra a pochi metri dall’attuale ingresso della galleria sul versane ionico, fino al passo della Limina. Fui io stesso in quegli anni a portare il progetto personalmente agli uffici della Provincia di Reggio, poi negli anni ’90 lo prese in carico l’Anas, ma per inerzia della politica non se ne fece nulla».

A ricoprire la carica di direttore di cantiere a Mammola nelle ultime fasi di realizzazione dell’opera c’era Nicola Greco. «Adesso la prima cosa da fare è capire se il malato è effettivamente malato o no – ha spiegato – Si deve pensare subito al raddoppio, altrimenti il rischio è ripetere lo stesso errore di 40 anni fa, e non ce lo possiamo permettere».

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