domenica,Ottobre 13 2024

Giunta a Reggio, si pesca al di fuori del perimetro del Palazzo: non ci saranno “ex”

Per i cambiamenti in atto serve la giusta mediazione tra volontà conservatrice (i partiti) e quella che chiede rinnovamento (Falcomatà)

Giunta a Reggio, si pesca al di fuori del perimetro del Palazzo: non ci saranno “ex”

Momenti di stasi prima del cambiamento. Dopo la sosta per la partecipazione all’incontro nazionale tra Anci e Confcommercio, Giuseppe Falcomatà torna nella città dello Stretto. Per arrivare alla nova giunta sicuramente servirà una giusta mediazione tra le volontà dei partiti che si stanno rivelando conservatori, e quella di rinnovamento che vorrebbe attuare il sindaco. Alchimie di partiti non sempre semplici da realizzare.

Il conto alla rovescia

Con questa sosta per la partenza i tempi si sono leggermente allungati ma l’orologio suggerisce che entro un paio di giorni si arriva al bivio decisivo: i partiti dovranno dare una risposta o dare al possibilità di scegliere. Nonostante il formale ritorno dal 25 ottobre, come abbiamo registrato, sono partite solo la scorsa settimana le interlocuzioni coi partiti per le quali Falcomatà vuole “un tempo ragionevole”. Dopo due anni di sospensione, piena assoluzione, e due anni in cui ha guardato giocare gli altri dalla panchina ha diritto a prendersi il tempo perchè non ci saranno più altre possibilità.

Il metodo

E non sarà una giunta “sindacocentrica”. Il sindaco sta utilizzando un metodo che vuole sconfessare atteggiamento prevenuto nei suoi confronti, sta lavorando in modo collegiale. Ha parlato di cambiamento ed un cambiamento per adesso raccontato “Collaboriamo per il bene della città”, ha detto in consiglio e così vuole portarlo nella pratica. Nessuna volontà decisionista o muscolare nel decidere. Anche perchè il Pd, rispetto al passato, oggi ha segretari, ci sono i direttivi e, soprattutto le formule di discussione intera. E forte di ciò il Partito deve crescere.

La rosa di nomi

Non c’è accordo sui nomi: bene l’idea è che nei prossimi giorni ogni partito possa dare almeno una rosa di nomi a cui attingere. Quindi non contrapposizione, ma dialettica per “una giunta da fare insieme”. Questo presuppone maturità dei partiti che devono accettare la sfida del rinnovamento. Ad essi a cui vengono chiesti i nomi i partiti hanno avuto un mandato e fatto il primo giro, hanno avviato fase interna. Una certezza la abbiamo e riguarda i due nomi liberi: si tratterà di persone che non hanno mai ricoperto a Reggio il ruolo di assessore. Per il Pd in particolare tra i 4 attuali e l’ipotesi di scendere a due si potrebbe trovare una mediazione col numero tre.

L’allargamento della maggioranza

Come ha spiegato il primo cittadino alla fine dell’ultimo consiglio comunale, sta in piedi l’ipotesi di allargamento della maggioranza. Ciò presuppone l’avvio di un dialogo (per ora solo immaginato) con il consigliere più vicino al centrosinistra ovvero Saverio Pazzano (La strada). Ma si tratta di aspetti da definire. Secondo giro, prima del fine settimana e poi forse la città potrebbe riprender il cammino interrotto.

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