domenica,Maggio 5 2024

Nuova giunta a Reggio, scatta l’ora “X” per Falcomatà: domani la giunta del sindaco

Il primo cittadino convocherà la stampa per domani mattina a Palazzo San Giorgio, ma nella sua lista non ci sono i nomi né del Pd né dei Dp

Nuova giunta a Reggio, scatta l’ora “X” per Falcomatà: domani la giunta del sindaco

Adesso ci siamo. L’ora “X” starebbe per scattare a Palazzo San Giorgio. Il sindaco Giuseppe Falcomatà è pronto a presentare la sua nuova giunta. “Sua” perché al momento tra i papabili del nuovo esecutivo non ci sarebbero i nomi del Partito democratico e quelli dei Democratici e progressisti. La frattura non si è infatti ricomposta al momento, anche se i soliti ottimisti che sono però sempre di meno sperano che la notte porti consiglio.

La situazione però sembra ancorata a qualche giorno fa, quando con una call la questione reggina è stata portata ad un livello superiore con il confronto tra Davide Baruffi, Responsabile Enti Locali del Pd, il senatore e segretario regionale Nicola Irto, il segretario provinciale Antonio Morabito e il responsabile organizzazione del Pd, Igor Taruffi. Chiaro che a livello nazionale si avverta un certo imbarazzo per il braccio di ferro che di fatto si è messo in scena in riva allo Stretto.

In quella sede ci si sarebbe appellati al buonsenso sperando di arrivare ad una composizione della vicenda senza altri strascichi. Tanto che per usare un termine calcistico alcuni sostengono che dal Nazareno abbiano tentato di buttare la palla in tribuna, chiedendo di sondare il terreno per la convocazione di una nuova interpartitica con Italia Viva, Azione e Democratici e progressisti, per coinvolgere anche altri partiti in una questione che rischia di danneggiare fortemente sia il sindaco che i dem. Una impostazione che nella migliore delle ipotesi avrebbe il senso di prendere ulteriore tempo, e nella peggiore quella di evidentemente commissariare il sindaco.

Nel frattempo però al sindaco sono state comunicate le decisioni sia da parte del Partito democratico che da parte dei Democratici e progressisti. Nel primo caso si è ribadita la necessità di veder sostanzialmente confermati tre degli attuali quattro assessori presenti in giunta, superando l’impostazione del sindaco che voleva 2 conferme e un tecnico nuovo. Nel secondo caso dopo un dibattito serrato, i Democratici e progressisti hanno deciso di rinunciare alla proposta del sindaco di avere due postazioni (una conferma e un nome nuovo) nel nuovo esecutivo. Una posizione che avrebbe in qualche modo segnato anche una certa distanza all’interno del gruppo consiliare, che però, giurano fonti interne, sarebbe stata già accorciata.

Dunque a bocce ferme, per il sindaco i tempi sarebbero ormai maturi. La sua convinzione è che non c’è altro metodo se non quello della proporzionalità per stabilire la rappresentanza dei partiti all’interno della giunta, che però senza Pd e Dp sarà la giunta del sindaco, pronto ad accogliere alla sua corte i vari Paolo Malara, già presidente dell’ordine degli architetti e oggi nel consiglio nazionale, l’inamovibile Paolo Brunetti, il fido Carmelo Romeo, per fare qualche nome già in circolazione da tempo, a cui sarebbe pronta ad unirsi anche Marisa Lanucara, molto nota in città per essere stata a lungo una dirigente di peso di Confcommercio.

Fatto sta però che né il Partito democratico, né i Democratici e progressisti sono stati messi al corrente della cosa. Il che espone la nuova giunta anche ad una sorta di condizionamento – è il ragionamento degli ambienti dem e dp – perché una giunta senza il partito «più rappresentativo» potrebbe condizionare l’accettazione da parte dei nuovi assessori che rischierebbero di bruciare un’opportunità politica che è garantita solo dal sindaco. L’appoggio esterno, a questo punto inevitabile, è destinata a rappresentare la classica arma a doppio taglio per il “nuovo inizio” di Falcomatà.

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