Case occupate abusivamente a Polistena, Pisano: «Tripodi si arrampica sugli specchi»

Il blitz dei carabinieri che mercoledì mattina ha permesso di scoprire l’occupazione abusiva di diversi alloggi residenziali pubblici a Polistena, con la conseguente denuncia di 52 persone, è stato il pretesto per scatenare l’ennesima querelle tra il sindaco Michele Tripodi e il consigliere di minoranza Francesco Pisano. Alle accuse mosse da quest’ultimo al primo cittadino, circa la sua presunta responsabilità nella faccenda, pubblicando sulla pagina Facebook del suo gruppo la risposta di Tripodi alla sua interrogazione – nella quale affermava che non risultavano alloggi abusivi ma che si stavano comunque facendo ulteriori verifiche – questi ha contro ribattuto, sostenendo che il capogruppo di “Polistena futura” avrebbe manomesso il documento. Affermazioni quelle del sindaco che hanno provocato la reazione di Pisano, il quale, ripubblicando il documento integrale, lo ha accusato di arrampicarsi sugli specchi.

«Il sindaco Tripodi ha attaccato “Polistena futura” per aver detto che responsabilità gravi nella vicenda sono da imputare anche a chi ha amministrato il Comune e a chi ha diretto le ripartizioni competenti in materia – afferma Pisano -. Alle interrogazioni di “Polistena futura”, il sindaco non ha mai risposto e nell’ultima in ordine temporale ha scritto testualmente che “non risultano alloggi popolari del Comune occupati abusivamente”. Come al solito Tripodi non si smentisce e infatti, nella sua replica, ha parlato addirittura di “manomissione” del documento, per dire quanto brutta e cattiva sia l’opposizione. Mi chiedo se conosca il significato della parola manomissione. Ci dovrebbe spiegare il sindaco Tripodi dov’è la manomissione. Di solito sottolineo la parte interessata e spesso come in tanti post precedenti si cancella il rigo di sotto e anche di sopra nel caso di cerchiatura. Pubblico entrambi affinché il sindaco mi dica in cosa consiste la manomissione».

Il consigliere di opposizione sottolinea quindi, che il primo cittadino «ha scritto nero su bianco quanto riportato da me e la frase successiva nulla aggiunge, in quanto sentirsi dire dopo tre anni che sono in corso verifiche, equivale a una formula di salvaguardia per poter affermare, in caso di intoppi, che ci stavano lavorando. La Procura è arrivata prima! Il sindaco Tripodi, come al solito, si arrampica sugli specchi facendo una distinzione tra case popolari del Comune e dell’Aterp, ma questo non cancella le gravi responsabilità. Per fare un semplice esempio – continua – i cittadini per ottenere l’allaccio alla rete idrica devono esibire il titolo di proprietà o di affitto e quindi, anche nel caso di proprietà Aterp, il Comune non poteva non conoscere certe situazioni. Invierò alla Procura della Repubblica le interrogazioni e le relative risposte del sindaco, che dimostrano l’atteggiamento complice di chi ha guidato il Comune negli ultimi 13 anni. Altro che trasparenza e legalità».

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