mercoledì,Maggio 1 2024

Reggina, lo sconcerto di Branca e Ielasi: «Non si dimentica il dolore della gente»

Le considerazioni dell'ex team manager e dell'addetto stampa uscente

Reggina, lo sconcerto di Branca e Ielasi: «Non si dimentica il dolore della gente»

«Il dolore della gente, sincero, vero, non lo dimenticherò mai. Al pari dello smarrimento dei bambini che con gli occhi sbarrati vedevano la fine materializzarsi giorno dopo giorno e tutti noi andar via uno ad uno, giorno dopo giorno. È che mi hanno convinto, da piccolo, che si resta sul campo fino alla fine. Un pò a sperare nel miracolo, molto a prendere schiaffi. Ma fino alla fine». Così l‘ex team manager della Reggina, Giusva Branca, commenta l’esclusione dalla serie B sancito dal rigetto del ricorso presentato al Consiglio di Stato.
«Ho salutato qualche settimana fa ma, comunque, mi sono rifiutato di guardare avanti, oltre, finchè la partita non fosse finita, mettendo anche a rischio quello che potrebbe venire dopo.
Ho aspettato, non so esattamente chi o cosa, so solo che sentivo di dovere aspettare, odio chi esce dal cinema o dallo stadio prima della fine, uno dei miei maestri, Tonino Zorzi, mi ripeteva spesso che “i morti si metton via quando son freddi”, i nostri vecchi ripetono che “i cunti si fannu nte scali…”
Certo che lo sapevo che il rischio che finisse come è finita era altissimo, ma ho voluto correrlo fino alla fine. Come Taibi, come Inzaghi, come altri.
Il fatto è che ciascuno dentro di sé sa quello che deve fare, restare, andare, dare una mano in silenzio e di nascosto. Ciascuno sa e – fuori dagli obblighi contrattuali – ogni scelta è rispettabile.
Il fischio finale dell’arbitro coglie stremati, svuotati. Ora bisogna provare a vedere se quel “dopo” che si è parcheggiato è lì che ti aspetta ancora o è andato pure lui…come si dice…si muore un po’ per poter vivere…», conclude l‘ex team manager della Reggina, Giusva Branca.

Commenta anche l’addetto stampa uscente, Ferdinando Ielasi.

«Non ci sono parole sufficienti…Non bastano, non potrebbero spiegare gli sforzi, il sudore, le lacrime…Col cuore che sanguina ma con quella maglia stretta sempre intorno all’anima.
Non c’è nulla che possa esprimere il dispiacere per la gente di Reggio, per i 5000 del Granillo dopo la sentenza del Tar, per le centinaia di ragazzi venuti a Roma. È per loro, è per voi, che la Reggina deve rialzarsi ancora una volta. È per loro, è per voi, che quei colori torneranno a risplendere…».

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