Gli amaranto sono tornati: istantanee da un’appiccicosa giornata “D” calcio

di Vincenzo Imperitura – Sarà per l’inno amaranto prima del fischio d’inizio, o per il muro di tifosi dietro lo striscione di ringraziamento a Gravina. Sarà per la trasferta nel cortile di casa e l’aria da festa di paese o per il faccione emozionato di Nino Barillà, ma il ritorno della Reggina su un campo di calcio – anche se tra i dilettanti, anche se a maggio sognavamo la serie A – non può che mettere di buonumore.

Il primo segno di normalità dopo la tragedia sportiva di inizio estate e la farsa imbarazzante delle ultime settimane. Il doppio salto mortale all’indietro fino alla serie D comunque può dare le vertigini, inutile prendersi in giro.
Un po’ di cose sparse, in questa giornata appiccicosa di calcio interregionale. Il presidente della Reggina sulla porta dello spogliatoio amaranto con l’aria felice e impaurita dello studente al primo giorno di scuola. Le comitive di mezza età in trasferta sulla jonica che hanno mangiato (e bevuto) troppo e «ti l’aviva dittu ieu, non facimu u secundu giru». Il gagliardetto (bruttino forte) appiccicato con lo scotch sulla nostra panchina. I bambini con la maglia di Menez.

Quelli con la maglia di Cozza. Lo speaker del San Luca che sembra pronto per una serata in discoteca. Barillà che tira il gruppo in riscaldamento e (alcuni) suoi giovanissimi compagni che lo guardano come un alieno. Il numero 2 del San Luca (bella partita) che ha il fisico di un quattordicenne e il piede non l’ha tolto mai, randellando chiunque gli passasse a tiro. Gli applausi di tutto lo stadio per gli insulti all’ex proprietario.

La Reggina è tornata, anche se ha un altro nome. La Reggina è tornata e si è portata dietro il suo popolo. Magari non ancora tutti, ma abbastanza per fare fischiare le orecchie al trio delle meraviglie Saladini, Cardona, Gravina, a cui gli ultras hanno dedicato più attenzione che alla partita stessa. La Reggina è tornata, anche se non ci sono più i tornelli agli ingressi e la gente guarda la partita sui balconi mentre mangia un gelato. La Reggina è tornata, il risultato conta poco. Almeno per oggi.

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