domenica,Aprile 28 2024

BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | Bova, la “grande bellezza” che tutti ci invidiano

Abitata sin dal neolitico, è la capitale indiscussa della Calabria Greca, con migliaia di visitatori dall'Italia e dall'estero

BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | Bova, la “grande bellezza” che tutti ci invidiano

Arroccata sulla penna rocciosa di un monte aspromontano domina la valle, scrutando l’orizzonte fiera e bellissima. Ti osserva, e tu non puoi perderla un attimo di vista mentre fa capolino tra le colline. Ti guarda dritta negli occhi, ma non lo fa con austerità: il suo è uno sguardo gentile, di una signora di una certa età ma che ha scoperto l’elisir di lunga vita. È lo sguardo di chi ne ha viste passare di ogni sulla sua pelle. Storie, leggende, miti, canzoni. È uno sguardo che ti arriva dritto al cuore, e che ti chiede di seguirla, di andare con lei. E tu, come al canto delle sirene, non resisterai, andrai e lì scoprirai il significato della parola incanto. Perché Bova, la signora dei borghi e delle città, è la grande bellezza che tutti ci invidiano.

Una storia millenaria

Abitata ininterrottamente dal Neolitico, Bova è il centro dell’ellenofonia, non a caso si parla di Bovesìa per indicare l’Area Grecanica. Bandiera Arancione del turismo, insignita del titolo di Borgo Gioiello e di Borgo tra i più belli d’Italia, considerata la Capitale morale, sociale, economica e culturale dei greci di Calabria, Bova fu una fortezza magno greca posta sul confine delle poleis di Reggio e Locri, scelta dagli abitanti della costa per salvarsi dalle orde barbariche del VI secolo d.C. che incendiarono l’odierna San Pasquale di Bova Marina. 

Fu fortificata durante le incursioni saracene per diventare sede diocesana, dove fino al 1572 mantenne vivo il rito liturgico greco-bizantino.

Negli anni, e fino a tempi recentissimi, Bova fu sede di tribunali, carceri ed ospedali. Con il ritorno verso le coste, iniziato a metà XIX secolo, Bova è ad oggi uno dei pochi comuni rimasti autonomi rispetto alle proprie appendici costiere: Bova Marina ottenne l’autonomia con regio decreto nel 1908.

Una città – museo

Bova è dominata dalle rovine del suo antico castello. Impossibile, una volta arrivati in paese, non salire fino in cima attraversando gli stretti vicoli in pietra per ammirare il panorama dalla rupe ad oltre 900 metri di altezza ai piedi della grande croce. E proprio sotto di essa, tra le forme irregolari della pietra, è possibile trovare l’orma della Principessa. La leggenda narra che chiunque riesca a fare combaciare perfettamente il proprio piede al suo interno, nella notte successiva verrebbe raggiunto in sogno dalla Principessa per svelare al fortunato il luogo dove ha nascosto le proprie ricchezze.

Sono molti i palazzi nobiliari presenti sul territorio, fra i quali spiccano quello del Municipio e quello dei Nesci di Sant’Agata. Tra gli edifici religiosi sicuramente degni di nota sono la Concattedrale dell’Isodia ed il Santuario di San Leo, patrono di Bova, che tramutò la pece in pane durante la carestia. Da visitare anche le Chiese di San Rocco e dello Spirito Santo.

A pochi passi dal Municipio è possibile visitare il Sentiero della Civiltà Contadina, una sorta di percorso museale a cielo aperto tra i vicoli con in mostra gli antichi manufatti che venivano utilizzati dei contadini per produrre olio, vino, farina e molto altro.

Una città che regala l’emozione della scoperta: solo pochi anni fa infatti è stata identificata la Giudecca, il quartiere ebraico del XV secolo, oggi visitabile liberamente.

In piazza Ferrovieri d’Italia spicca la bellissima locomotiva a vapore Ansaldo Breda, portata ed installata lì nel 1987, voluta a simbolo del ricordo di quanti sono partiti per lasciare la propria terra natia.

Ai due musei presenti e pienamente visitabili, quello della Lingua Greco Calabra Gerard Rholfs e a quello di Scienze Naturali del Parco d’Aspromonte, a breve si unirà il museo del Costume della Magna Grecia, che verrà inaugurato nei prossimi mesi.

Dopo il cibo per l’anima, quello per il corpo

E se dopo tutte queste visite, e questo sali scendi per i vicoli in pietra, non ti è venuta ancora fame, allora c’è sicuramente qualche piccolo problema. Ma è un problema che a Bova sanno risolvere benissimo da centinaia di anni. Il consiglio è quello di provare la famosissima Lestopitta di Bova, marchio De.C.O., insieme ad un bel bicchiere di vino rosso delle pregiate cantine di Bova. Nella terra della Filoxenìa, ovvero dell’accoglienza, questo è sicuramente il miglior benvenuto ma anche il migliore arrivederci.

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