sabato,Aprile 27 2024

STILI & TENDENZE | Tra Magna Grecia e arte sacra: i gioielli di Michele Affidato

L’orafo del Vaticano e delle star da quasi 40 anni celebra la Calabria nel mondo con la realizzazione di gioielli e sculture

STILI & TENDENZE | Tra Magna Grecia e arte sacra: i gioielli di Michele Affidato

Creazioni iconiche che mirano a celebrare la Calabria nel mondo. Collezioni di arte magnogreca, bizantina, ma anche in chiave contemporanea, sculture, opere d’arte sacra. I suoi gioielli e i suoi premi sono stati consegnati nelle mani delle più grandi icone mondiali del cinema, della tv, della musica, della letteratura, da Francis Ford Coppola a Nicole Kidman, passando per Richard Gere, Rita Levi Montalcini, papa Francesco. Stiamo parlando di Michele Affidato, orafo calabrese che da quasi 40 anni realizza le sue opere continuando a lavorare, insieme ai figli nel laboratorio e showroom di Crotone, portando alto il nome della regione in tutto il mondo.

Da Crotone al mondo con la “Calabria nel cuore”

Nato a Crotone, cuore della Magna Grecia, Affidato si avvicina all’arte orafa da ragazzino, all’età di 12 anni. «In alternanza scuola-lavoro, al mattino andavo a scuola e il pomeriggio a lavorare. Poi dopo una decina d’anni, avendo appreso le tecniche di lavorazione presso alcuni laboratori, nel 1987 ho aperto la mia bottega di arte orafa. All’inizio mi dovevo accontentare delle riparazioni perché non avevo la possibilità di comprare le materie prime, poi man mano sono arrivate le prime commissioni e così, con i risparmi, ho cominciato a cimentarmi nei primi lavori» spiega l’orafo. In un percorso sempre in crescita, la “vecchia” bottega è oggi un grande showroom con annesso laboratorio nel centro storico di Crotone, più uno store a Catanzaro e circa 60 concessionarie. Un cammino artistico intenso, il suo, caratterizzato non solo dalla gioielleria ma anche dall’arte sacra da cui è sempre stato affascinato e dalla realizzazione dei maggiori premi internazionali. Oggi è considerato l’orafo del Vaticano e delle star ma rimane con i piedi per terra a lavorare nella sua bottega che condivide con i collaboratori, la moglie e i figli che ne stanno seguendo le orme.

«Ci tengo a dire che Michele Affidato si è creato da solo, non l’ha aiutato nessuno, e quello che ha l’ha ottenuto iniziando sulla strada e restando sulla strada, con grande rispetto verso il prossimo, professionalità e grande sacrificio. Ancora oggi – sottolinea l’orafo – partecipare agli eventi è un atto dovuto ma la vera realizzazione, il vero momento di libertà, è quando sono nel mio laboratorio, davanti al banco di lavoro, a creare».

I gioielli

Le creazioni del maestro orafo calabrese rappresentano un connubio tra l’antico e il moderno, guardano sia al passato che al presente, come un ponte tra tradizione e attualità. Gioielli in stile magnogreco, bizantino, rivisitati in chiave moderna, tutti realizzati interamente a mano nella bottega orafa utilizzando le antiche tecniche di lavorazione.
Collezioni come Aphrodite, Apotropaica, Maschere e tante altre, parte del più grande tema “Percorsi di una storia preziosa” che mostra l’evoluzione del gioiello dall’antica magna Grecia ai nostri giorni, evidenziando la trasformazione dello stile dei monili nel tempo.

L’orafo del Vaticano

La sua passione per il sacro lo ha portato a diventarne un vero e proprio studioso e a dedicarsi a questa particolare forma d’arte, presto ripagata da importanti commissioni, come la realizzazione dei nuovi diademi per l’icona della Madonna di Czestochowa, in occasione dello storico evento del 300° anniversario della sua prima incoronazione. «La tipografia vaticana ha anche stampato un libro su questo percorso. Percorso che è finito con il gemellaggio con la Madonna di Capo Colonna, perché ho voluto che da questo lavoro si creasse un ponte non solo di fede ma di turismo religioso, e, vista la grande eco mediatica, ho pregato i Monaci paolini e la chiesa che questo avvenisse qui in Calabria» precisa Affidato.

Successivamente, altri diademi per l’icona della Madonna di American Czestochowa, custodita nel Santuario di Doylestown in Pennsylvania, negli Usa, ma anche opere di valore storico come la tela del 1600 raffigurante la Madonna del Pozzoleo a Santa Severina, il restauro delle corone del ‘700 della B.V. Immacolata della Cattedrale di Squillace, le corone per la Madonna Regina Pacis della Cattedrale di Ostia, e tante opere realizzate per le massime personalità del mondo religioso, dal patriarca di Costantinopoli al presidente della Cei, anche per il 50simo anniversario del Consiglio pontificio. Ma soprattutto, Affidato, ormai conosciuto con l’appellativo di “orafo del Vaticano” e ricevuto numerose volte dagli ultimi tre pontefici nella Santa Sede, ha realizzato lo stemma papale per i due papi Benedetto XVI e papa Francesco.

L’orafo delle star e l’amicizia con Rita Levi Montalcini

Taormina Film Fest, Marateale, Premio Montecarlo, Premio Sonora, Festival del cinema di Venezia e tantissimi altri. Sono tutti eventi che portano la firma dell’orafo Affidato con premi e gioielli realizzati negli anni per le più famose star del cinema, della tv ma anche personaggi illustri della musica, della letteratura, della politica, della scienza. «Ho avuto l’onore di stringere la mano a personaggi come Richard Gere, Francis Ford Coppola, Nicole Kidman, Alberto di Monaco, Sergio Mattarella, Ennio Morricone, Sophia Loren, per citarne alcuni. Quando consegnai il Cristo Redentore di Maratea alla Loren ricordo che fu contenta e mi disse che era un premio che avrebbe esposto in mezzo agli Oscar e tutte le mattine passando gli avrebbe dato un bacio» prosegue l’orafo.  

Ma quella che ricorda forse con più affetto è l’amicizia con il premio Nobel Rita Levi Montalcini. «La premiai tanti anni fa in occasione di un premio di eccellenza delle donne che si erano distinte in Italia a Bari e da lì nacque quest’amicizia. Io diventai anche uno dei membri della sua fondazione che sosteneva progetti per le giovani donne africane. Una volta – rammenta Affidato – mentre eravamo in questo grande albergo, dopo pranzo, passeggiammo nel parco, a braccetto, e lei mi raccontò la sua vita, i suoi studi. E io a un certo punto le dissi “Professoressa, ma lei con tutto quello che poteva fare in America, perché è tornata in Italia?”. Lei si fermò e mi guardò col suo piglio autorevole e mi disse: “Sono ritornata perché in Italia esiste ancora l’umanità”».

I premi per il Festival di Sanremo

Ultima ma non per importanza la realizzazione dei premi per il festival di Sanremo. «Una collaborazione – spiega ancora l’orafo – iniziata in occasione di un evento cui mi invitò l’amico Mino Reitano, che era testimonial della kermesse, e dove conobbi l’allora direttore di Rai Uno Mauro Mazza che si interessò alle mie creazioni». Così dal 2010, con le sue opere negli anni sono stati premiati artisti, giornalisti, autori e maestranze che hanno contrassegnato la storia del festival della musica italiana. «Nel 2011 – ricorda Affidato – ho realizzato anche il premio in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, assegnato ad Al Bano con il “Va’ Pensiero” del Nabucco di Verdi».

Il premio raffigura l’Italia che spicca sul tricolore, su ogni capoluogo è stato incastonato un diamante ed è stato presentato dai vertici Rai al Quirinale all’allora capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «In quell’occasione, conclude Affidato, ero consapevole che quella sera il festival era guardato da più di 20 milioni di persone e che andava pure in mondovisione. Allora, fermai Gianni Morandi, con il quale nel tempo si è instaurata una grande amicizia, mentre si dirigeva sul palcoscenico del festival e gli dissi “Gianni, quando nomini il mio premio, dici orafo calabrese”. Io ero seduto tra gli ospiti in prima fila e lui per tutta la sera lo sottolineò più volte. Fu un grande regalo che insieme alla mia arte venisse sottolineato anche il legame con la mia gente, la mia terra».

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