lunedì,Maggio 13 2024

Congelare il tumore con la crioterapia, al Rizzoli di Bologna sono già stati curati 6 pazienti

La tecnica consiste nell’inserire all’interno della massa tumorale uno o più aghi per iniettare un gas che congela il tumore, impedendogli di continuare ad alimentarsi

Congelare il tumore con la crioterapia, al Rizzoli di Bologna sono già stati curati 6 pazienti

Congelare il tumore fino a farlo scomparire. Questa nuova tecnica arriva dall’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, applicandola per primo in Italia, grazie alla quale sono stati curati sei pazienti, affetti da fibromatosi desmoide, una rara forma di tumore che nel nostro Paese colpisce circa 150 persone all’anno. Chi è affetto da questa patologia sviluppa una massa benigna che però cresce in modo aggressivo nei tessuti arrivando a causare forti dolori, compressione di organi interni e difficoltà motorie. Se trattata chirurgicamente ha un’altissima possibilità di recidiva e, per questo viene in genere affrontata con sedute di chemioterapia capaci di bloccarne la crescita, ma non di eliminarla definitivamente.

Ecco quindi che arriva in soccorso il carattere assolutamente innovativo della crioterapia. Già usata per altre malattie, è stata associata alla cura della fibromatosi desmoide solo dopo che uno studio americano del Memorial Sloan Kettering Cancer Center ne ha appurato l’efficacia in questo campo. In sostanza si tratta di una tecnica di radiologia interventistica che congela e necrotizza il tumore, così che la massa si riduca progressivamente fino anche a scomparire.

La tecnica è già stata sperimentata negli Stati Uniti e in Francia. Il Rizzoli è il primo centro in Italia ad utilizzarla, grazie ad uno studio clinico del dottor Costantino Errani, della Clinica ortopedica oncologica, diretta dal professor Davide Donati, insieme al dottor Giancarlo Facchini, della Radiologia diagnostica ed interventistica, diretta dal dottor Marco Miceli.
«Abbiamo trattato con questa tecnica la prima persona a luglio del 2020, e a un anno di distanza possiamo dire che i risultati sono sorprendenti – ha raccontato Errani -.  Il paziente è un uomo di 39 anni che soffriva di un dolore debilitante nella zona di crescita del tumore, oggi sta bene e la massa è quasi scomparsa. Questo grazie a una sola seduta di crioterapia».

La crioterapia, o crioablazione, è una tecnica che viene eseguita sotto guida radiologica. Uno o più aghi – ognuno di questi congela un’area di circa 3 cm – vengono inseriti all’interno della massa tumorale e il gas che viene iniettato congela il tumore, impedendogli di continuare ad alimentarsi. La massa quindi necrotizza e si riduce fino anche a scomparire. La fibromatosi desmoide può colpire a tutte le età, ma si riscontra prevalentemente tra i 18 e i 35 anni, soprattutto in donne in età fertile.

«È un tumore raro e benigno ma purtroppo può essere fortemente invalidante – ha spiegato Errani –. Fino ad oggi, quando la situazione era grave ed era necessario intervenire, l’opzione migliore risultava un trattamento chemioterapico a basso dosaggio, terapia che però non porta a una scomparsa della massa ma può solamente bloccare il progredire della malattia. La rimozione chirurgica del tumore è poi solitamente sconsigliata, perché i rischi di una recidiva più aggressiva sono altissimi. Dai primi risultati di uno studio americano del Memorial Sloan Kettering Cancer Center e di uno studio multicentrico francese è nata l’idea di utilizzare la crioterapia, già in uso per altre patologie, anche per questo tipo di tumore».

I follow up dei 6 pazienti già trattati, provenienti da tutta Italia, stanno dando ottimi risultati, permettendo di constatare un immediato miglioramento della sintomatologia. «Con un investimento di oltre 2 milioni di euro ci doteremo presto di una nuova apparecchiatura di ultimissima generazione, che ci permetterà un più ampio campo di azione in trattamenti all’avanguardia», ha sottolineato il direttore generale del Rizzoli Anselmo Campagna.

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