sabato,Maggio 4 2024

Tumori cerebrali, scoperto un nuovo farmaco: rallenta il peggioramento della malattia

Lo studio internazionale ha visto la partecipazione della Neuro-Oncologia universitaria dell'ospedale Molinette di Torino

Tumori cerebrali, scoperto un nuovo farmaco: rallenta il peggioramento della malattia

Fa notevoli passi in avanti la lotta ai tumori al cervello. Uno studio internazionale, che ha visto la partecipazione attiva della Neuro-Oncologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretta dalla professoressa Roberta Rudà, ha dimostrato che una nuova molecola chiamata Vorasidenib, è in grado di rallentare la crescita tumorale dei gliomi di basso grado.

Lo studio

I risultati di questo studio, che si chiama Indigo e ha reclutato 331 pazienti da 10 Paesi, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale New England Journal of Medicine, massima autorità scientifica in campo medico, e sono stati presentati in anteprima all’American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago. La Neuro-Oncologia dell’ospedale Molinette è stato l’unico Centro italiano e tra i pochi europei, a comparire tra gli autori della pubblicazione.

Come agiscono i tumori cerebrali

I tumori cerebrali colpiscono circa 4-5 persone su 100 mila abitanti. Quelli cosiddetti “di basso grado” colpiscono maggiormente pazienti giovani (tra i 20 e i 40 anni) e sono caratterizzati dalla presenza della mutazione IDH1-IDH2, determinante per la crescita tumorale. Pur non essendo neoplasie maligne, questi tumori, per le caratteristiche infiltrative nel tessuto nervoso sano, non sono suscettibili di una rimozione chirurgica radicale. Nel tempo, il residuo tumorale tende a crescere e può evolvere verso forme più aggressive.
Quando il glioma presenta la mutazione Idh produce un metabolita anomalo (oncometabolita) che promuove la crescita e l’infiltrazione tumorale ed è anche implicato nella suscettibilità a sviluppare crisi epilettiche, sintomo frequente e invalidante di questi pazienti.

Il farmaco

«Il farmaco Vorasidenib è un inibitore specifico della mutazione Idh e la sua azione si traduce in un significativo rallentamento della crescita tumorale, consentendo di posticipare la radio e la chemioterapia, attualmente considerate terapie standard – ha spiegato la professoressa Rudà -. Terapie suscettibili di effetti collaterali importanti, mentre Vorasibenib, assunto per via orale, ha dimostrato di essere ben tollerato e, oltre ad avere un effetto sul tumore, sembra essere attivo anche nel ridurre le crisi epilettiche».

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