venerdì,Aprile 26 2024

«Devo vaccinare mia figlia a Reggio Calabria. Ma è un’impresa impossibile»

La denuncia di una madre: «Da dieci giorni chiamo il centro vaccini per la prenotazione che è obbligatoria, ma è occupato o fuori posto»

«Devo vaccinare mia figlia a Reggio Calabria. Ma è un’impresa impossibile»

«Mia figlia dovrebbe fare il vaccino secondo prescrizione della pediatra, non rientrando nelle categorie esentate deve farlo a pagamento. Da dieci giorni cerchiamo di telefonare al numero per prenotarci, si può avere la richiesta dal pediatra solo se si ha già un appuntamento fissato al centro vaccini. È un numero fisso dedicato solo a questo tipo di servizio che si può effettuare dalle 10 alle 12 dal lunedì al venerdì. Non risponde nessuno, anzi il telefono è occupato o sembra fuori posto». Con queste parole inizia la lunga denuncia di una mamma reggina.

«Ho cercato di chiamare ad altri numeri dell’Asp centrale, al centralino e altre agenzie ma nessuno mi sa dare informazioni se non rimandandomi al solito numero, la cui postazione nessuno sa dove possa essere ubicato».

La signora non demorde. «Stamattina mi sono recata di persona al centro vaccini e la guardia giurata mi ha detto che non è possibile entrare, anche perché non c’è nessuno dell’amministrazione presente e nessuno potrebbe darmi una risposta, mi è stato nuovamente chiesto di chiamare al numero perché può accedere per il vaccino solo chi ha appuntamento».

Esasperata «ho chiamato i carabinieri il 112 che mi ha rimandato alla stazione del viale Calabria, che ha rimandato ai carabinieri di Gallina per sentirmi rispondere che non è loro compito verificare questo tipo di inadempienza nonostante, a mio avviso, si tratti di mancata erogazione di un servizio pubblico, perché un numero di telefono affisso dentro un Asl è un servizio pubblico. L’unica soluzione sarebbe andare dai carabinieri a fare una denuncia che dovrebbe pervenire alla procura affinchè possa aprire un ‘indagine. Tempi biblici come mi ha spiegato il carabiniere. Non ci sono soluzioni». La signora sottolinea che anche altre mamma di sua conoscenza si sono trovate di fronte alle stesse difficoltà.

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