sabato,Aprile 27 2024

Terapia intensiva, Gom di Reggio unico ad aver creato i posti in Calabria

Mentre la Corte dei Conti bacchetta la regione inadempiente dal Gom arriva una posizione netta che rivendica lo sforzo effettuato per garantire un nuovo reparto

Terapia intensiva, Gom di Reggio unico ad aver creato i posti in Calabria

La Corte dei Conti contro le regioni inadempienti che non hanno dato seguito alla necessità di incrementare i posti letto di terapia intensiva durante la pandemia. E a rivendicare un risultato che è costato sforzi e risorse interne, è il primario del nuovo reparto di terapia intensiva post operatoria Massimo Caracciolo.

«Erano previsti 1,4 posti ogni mille abitanti – spiega il primario – ma ci sono delle regioni come la nostre che, come ha evidenziato la Corte dei Conti, ha un numero di posti totalmente insufficienti rispetto alla popolazione». Ma il Grande ospedale metropolitano non ci sta a finire tra le realtà negative e rivendica un risultato che differenzia Reggio dalle altre provincie calabresi.

«Noi i posti di terapia intensiva li abbiamo incrementati, abbiamo creato dal nulla un nuovo reparto con dieci posti letto di terapia intensiva post operatoria che durante la seconda ondata della fase pandemica ci ha dato la possibilità di dare assistenza a tutti quei pazienti gravi no covid». Senza questo reparto si sarebbero dovuti rinviare interventi chirurgici urgenti e diverse attività emergenziali sarebbero state compromesse.

E i numeri garantiti da questo reparto in piena emergenza sono importati e fanno emergere la necessità di questi posti vada anche oltre il Covid. «Dall’apertura abbiamo ricoverato quasi 190 pazienti, di questi 70 sono pazienti provenienti dalle sale operatorie sottoposti a interventi maggiori che hanno gravi co-morbilità, ci sono 50 politraumi, una trentina di pazienti con coma per vari fattori, dall’ictus ischemico a quello emorragico, pazienti con shock settico. Grazie a questo reparto abbiamo potuto dare risposta a questi pazienti in quanto la rianimazione generale del nostro ospedale è stata occupata interamente dai casi covid. Se noi non avessimo avuto l’accortezza di realizzare questo reparto oggi non saremmo qui a parlare di numeri e risultati raggiunti ma conteremmo i numeri di morti no covid maggiori di quelli legati al virus».

E i dati positivi sono relativi anche al tasso di mortalità attestato intorno al 18% dato nettamente inferiore alla media nazionale. Ma Caracciolo spiega anche la necessità di ripensare l’utilizzo e la riconversione di questi posti. «Non è necessario soltanto avere il posto letto o il ventilatore, serve personale competente e che abbia esperienza con questi macchinari altrimenti il rischio è di fare male invece che bene. Sarebbe molto più semplice posti di terapia intensiva post operatoria nei centri grossi, negli ospedali hub che rapidamente possono essere convertiti in rianimazione generale ed è proprio quello che abbiamo fatto e dimostrato noi in questi sei mesi di attività».

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