giovedì,Maggio 2 2024

Coronavirus, 20mila casi in 5 settimane: è emergenza in Calabria

Esponenziali le percentuali di crescita: negli ultimi sette giorni più del doppio dei casi della settimana precedente. Tornano le file delle ambulanze davanti agli ospedali e alle postazioni per i tamponi molecolari. Ma il vaccino sta evitando il disastro

Coronavirus, 20mila casi in 5 settimane: è emergenza in Calabria

di Francesco Rende – Una progressione così, in Calabria, non si era mai vista: nelle precedenti ondate i casi avevano raggiunto solo una volta le mille unità, e questo perché i laboratori avevano comunicato referti e dati dei giorni precedenti.

Stavolta, però, Omicron sta sparigliando le carte e innalzando la curva dei contagi in modi mai visti finora, bucando le coperture di chi ha fatto le due dosi di vaccino da più di sei mesi e colpendo in maniera severa chi ha scelto di non vaccinarsi. E nelle ultime ore le immagini delle file davanti agli ospedali ed alle postazioni per i tamponi drive in ci hanno mostrato che dovremo avere ancora tantissima cautela.

Covid Calabria, più di 20mila contagi nelle ultime cinque settimane

Analizzando i numeri dei bollettini comunicati dalla Protezione Civile della Regione Calabria, pare chiaro come ormai il territorio calabrese si trovi al centro di una tempesta mai affrontata finora: nelle ultime cinque settimane, dal 29 novembre al 2 gennaio, i casi registrati sono stati 21.438. Da questo computo mancano tra l’altro moltissimi casi, ancora, secondo alcune stime: restano fuori dal computo quelle persone che magari trovandosi con una positività riscontrata da tampone fai da te, ormai in vendita liberamente nelle farmacie e nei supermercati, si chiudono in casa fino alla negatività.

Ma sono fuori dal computo, come scritto nei giorni scorsi, anche molte positività rilevate dagli antigenici e che alcune Asp come quella di Cosenza non hanno inserito nei bollettini ufficiali. Una scelta ancora senza una spiegazione, visto che le direttive ministeriali prevedono l’inserimento dei positivi antigenici nei computi giornalieri, e che quindi potrebbe far lievitare ancor di più verso l’alto il numero dei positivi.

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