martedì,Maggio 21 2024

Neuropsichiatria infantile, la Bruni avvia la battaglia: «Una delibera dell’Asp lascia senza assistenza 1800 bambini»

Per la neuroscenziata che ha preso un impegno verso le famiglie interessate si tratta di «Una follia alla quale bisogna rimediare subito. Il Presidente Occhiuto intervenga»

Neuropsichiatria infantile, la Bruni avvia la battaglia: «Una delibera dell’Asp lascia senza assistenza 1800 bambini»

«Siamo alla follia. Con la delibera numero 51 del 19 gennaio dell’Asp di Catanzaro, tra l’altro immediatamente esecutiva, si è bloccata di fatto l’attività degli psicologi lasciando senza assistenza 1800 bambini che sono in carico al servizio di Neuropsichiatria infantile. E lo stesso vale anche per altre figure professionali quali assistenti sociali e terapisti della riabilitazione che hanno subìto la stessa sorte dell’ex contingente dell’equipe socio-psico-pedagogiche». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale che solo poche settimane fa tramite i nostri microfoni ha preso un impegno rispondendo all’appello di tante famiglie costrette a viaggi della speranza a causa dell’assenza di un reparto fondamentale.

«Si tratta del personale che nel 2008 è stato trasferito dalla Regione alle Asp senza che la loro sistemazione in organico fosse mai completata e quindi per gli psicologi il passaggio nella dirigenza sanitaria non è mai avvenuto nel corso degli ultimi 14 anni. Di fatto, oggi ci sono 1800 bambini che sono stati lasciati senza assistenza di punto in bianco con sconcerto e disperazione da parte delle loro famiglie. Presidente Occhiuto da lei i calabresi si aspettano un miglioramento della Sanità e non ulteriore confusione. Quando si tratta di pazienti fragili come i bambini affetti da handicap non si può agire a cuor leggero».

Un quadro che va a peggiorare quella che è gia una situazione drammatica e che lascia scoperte famiglie e bambini disabili che già combattoo e sono costrette a spostarsi anche per una diagnosi o una terapia perchè la Calabria resta fanalio di coda, unica regioe d’Italia ad essere sprovvista di questo impertante reparto.

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