sabato,Maggio 4 2024

A rischio chiusura il reparto di Cardiologia dell’ospedale di Polistena, sabato un sit-in di protesta

Indetto dall'associazione "Progetto città della Piana". Il presidente Foci: «Procedere all'assunzione del personale occorrente»

A rischio chiusura il reparto di Cardiologia dell’ospedale di Polistena, sabato un sit-in di protesta

Un sit-in di protesta per scongiurare la chiusura del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Polistena, è stato organizzato per sabato, a partire dalle 9, dall’associazione “Progetto città della Piana”. «Nonostante le recenti e numerose lotte di protesta e le proposte avviate dalla nostra associazione – afferma il presidente Armando Foci – lo stato della sanità nel nostro territorio è in continuo peggioramento. È di pochi giorni fa infatti, la notizia della probabile prossima chiusura anche del reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Polistena, con l’assurda motivazione della carenza di personale medico e infermieristico nello stesso reparto, con la conseguenza che potrà quasi inevitabilmente essere chiuso e mettere a rischio anche la sopravvivenza dell’intero presidio ospedaliero.

Già da molto tempo infatti – continua Foci – si registrano chiusure di reparti, carenza di personale e turni massacranti del personale operante. La nostra associazione, con la collaborazione di tante altre del territorio organizza pertanto, ha organizzato per sabato, dalle 9, un sit-in davanti all’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi”, per scongiurare la soppressione del reparto di Cardiologia e per chiedere di adottare procedure eccezionali e d’urgenza per l’assunzione, a tempo indeterminato, di tutto il personale occorrente, al fine di difendere, potenziare e rilanciare la sanità di tutta la Piana di Gioia Tauro».

Aldo Polisena, segretario dell’associazione “Progetto città della Piana”, si interroga invece sulla possibilità che questo non sia altro che «un copione, che vuole forse la chiusura dell’ospedale di Polistena? La grave situazione che vivono alcuni importanti reparti del nosocomio, rischia di mettere a repentaglio l’esistenza della struttura ospedaliera stessa. Da diverso tempo – continua Polisena – questa associazione, aveva manifestato la preoccupazione che i vertici dell’Asp di Reggio Calabria avessero  sottovalutato i pericoli della sopravvivenza di reparti fondamentali, tra i quali Cardiologia, Terapia Intensiva e Medicina, e la grave situazione della carenza di anestesisti.

Il reparto di Cardiologia di Polistena allo stato attuale è chiuso, ed in grave sofferenza per carenza di personale medico. Attualmente dispone di quattro unità, assolutamente insufficienti a gestire la grande mole di lavoro e le stesse prestazioni ambulatoriali. In una realtà dove sono in continuo aumento i casi di  malattie cardiovascolari  e dove l’accesso alle cure diventa problematico, il rischio di chiusura definitiva di Cardiologia, rischia di dare il colpo di grazia ad un presidio che, nel corso degli anni, è stato penalizzato. Bisogna reperire il personale medico e sanitario, accogliere da subito le disponibilità al proseguo dell’attività lavorativa dei medici che ne hanno fatto richiesta, avviare i concorsi pubblici e reperire unità lavorative facendo scorrere le eventuali graduatorie in possesso dell’Asp».

Il segretario dell’associazione sostiene poi, che «è necessario, come si chiede da più parti, che si faccia una ricognizione del personale e valutare tutte le possibilità di attrezzare al meglio i reparti in sofferenza, dando respiro al personale in servizio oberato da turni massacranti. Al presidente Roberto Occhiuto, commissario ad acta, abbiamo già chiesto un incontro per presentare il nostro Dossier Sanità, con il quale viene ridisegnata la medicina territoriale della Piana – al quale hanno contributo, con le loro proposte, figure importanti della sanità – e sono contenute le proposte di rilancio proprio del presidio ospedaliero di Polistena».

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