mercoledì,Maggio 8 2024

Ex ospedale di Scilla, la protesta dei cittadini: «Lo demoliranno ma qui non è mai morto nessuno»

Un sit-in tra lacrime e rabbia per chiedere lumi circa le responsabilità che hanno portato a decretare la chiusura della Casa della salute

Ex ospedale di Scilla, la protesta dei cittadini: «Lo demoliranno ma qui non è mai morto nessuno»

«In questo ospedale hanno salvato mio figlio dopo un brutto incidente. Se non ci fosse stato l’ospedale di Scilla lui non sarebbe qui e come è successo a lui può capitare a chiunque e deve esserci una struttura che dia almeno il tempo di stabilizzare un paziente in attesa di trasportarlo a Reggio». Sono parole spezzate dal pianto quelle di una madre arrabbiata e angosciata nel vedere lo Scillesi d’America chiuso e senza alcuna prospettiva certa con un cartello che vieta l’ingresso alla struttura. La notizia che la struttura non è sicura, divulgata dai vertici dell’Asp reggina e confermata dalla regione, ha gettato nel panico i cittadini di Scilla e di tutti i comuni e paesi limitrofi che vedono da sempre in quel presidio un punto di riferimento.

Negli anni si sono incatenati, hanno manifestato e protestato per difendere ogni singolo servizio sottratto, in ultimo il punto di primo intervento ma adesso «hanno chiuso tutto da un momento all’altro e dalle notizie che ci sono state date – conferma il sindaco dimissionario Pasqualino Ciccone – considerando l’entità del danno probabilmente intervenire per ristrutturarlo sarebbe antieconomico e l’ospedale rischia di essere abbattuto e voi pensate che se ci hanno messo oltre 20 anni per fare delle verifiche riusciremo mai a vederlo ricostruito? Io non penso ed è per questo che dobbiamo vederci chiaro e chiediamo che sia aperta un’indagine per accertare le responsabilità. Se è vero come dicono i riscontri fatti da Invitalia, che la quantità di ferro utilizzata non è adeguata o che c’è sabbia invece che cemento allora qualcuno deve pagare perché questo ospedale nuovo è stato costruito dalla regione ed è la regione che lo sta chiudendo».

La rabbia trasuda dalle parole di cittadini arrabbiati che continuano ad interrogarsi su «quale sia il disegno dietro l’ospedale di Scilla perché la struttura vecchia che risale agli anni 50 è più sicura rispetto a quella fatta negli anni 70 e perché mai in tutto questo tempo non è mai venuto fuori questo problema strutturale così grave? In questo ospedale non è mai morto nessuno – urlano i cittadini e gli ex amministratori – qui sono state salvate tante vite e non possono condannarci a morte. Avevamo due sale operatorie perfettamente a norma e sono state trasferite di notte, avevamo il reparto oncologico e la dialisi. Qui la gente veniva curata e adesso nulla».

La domanda ripetuta a più riprese è relativa al dove saranno trasferiti i vari reparti e su questo punto il sindaco ormai all’ultimo giorno della sua legislatura ha confermato di aver dato mandato affinchè vengano utilizzate tutte le strutture presenti a Scilla: «Non vogliamo che nulla venga traferito e abbiamo individuato intanto l’ex scuola a Favazzina ma si sta anche valutando di spostare ciò che è possibile nella vecchia struttura». È ancora tutto incerto ma in questo limbo l’unica sicurezza è che i cittadini non intendono arrendersi e vogliono costituire un comitato che, in assenza di una rappresentanza politica e amministrativa, tuteli gli interessi degli scillesi che, adesso, chiedono solo di vederci chiaro e di accertare le responsabilità dietro un provvedimento che ha condannato a morte lo Scillesi d’America.

top