sabato,Aprile 27 2024

Medici cubani all’Unical per imparare l’italiano

Questa mattina l'incontro in università dove nelle prossime tre settimane sosterranno un corso intensivo nel pluripremiato centro linguistico dell'ateneo

Medici cubani all’Unical per imparare l’italiano

di Salvatore Bruno – Lo spirito del contingente medico proveniente da Cuba e che si appresta a prendere servizio negli ospedali calabresi è quello della missione di pace, analoga ad altre trasferte internazionali compiute dai camici bianchi dell’isola caraibica nel continente africano e, più recentemente, anche in Europa, ad Andorra, durante il periodo più duro della pandemia.

Questa mattina, accompagnati dal capo delegazione Luiz Enrique Perez Ulloa, sono stati accolti all’Università della Calabria dove, nelle prossime tre settimane, sosterranno un corso intensivo di italiano nel pluripremiato centro linguistico dell’ateneo di Arcavacata, diretto da Carmen Argondizzo, di certificata eccellenza in Italia e in Europa.

Prima dell’avvio delle lezioni, nei locali dell’University Club si è svolta una cerimonia coordinata dal delegato del rettore, il professor Lorenzo Caputic, con la partecipazione tra gli altri del prorettore Patrizia Piro e del direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Iole Fantozzi. Sono intervenuti per raccontare la propria esperienza anche alcuni studenti cubani iscritti all’Università della Calabria dove, dal 2017, sono stati immatricolati oltre duecento giovani provenienti dallo stato d’oltreoceano.

Alla conclusione della cerimonia il gruppo si è spostato in una vicina aula per iniziare il corso intensivo aperto da un test di valutazione delle competenze linguistiche già in possesso dei medici. «Siamo molto contenti di poter lavorare per rafforzare la sanità calabrese – ha detto tra l’altro il capo delegazione Perez Ulloa -. Siamo consapevoli delle necessità di nuovi medici in questa regione. Il contingente in questo momento disponibile, composto da 51 professionisti, è rappresentativo di diverse specialità soprattutto per quanto concerne l’emergenza urgenza.
Questo gruppo è soltanto il primo: altri medici giungeranno nelle prossime settimane in funzione dei bisogni dei presidi cui saranno destinati. Attraverso internet ci siamo documentati sulla situazione. Io stesso ho già effettuato una ricognizione nei nosocomi del reggino dove i nostri medici saranno presto chiamati a prestare la propria opera. Molti di loro sono reduci da altre esperienze all’estero, in Sudamerica, Africa e pure in Europa, ad Andorra, durante l’emergenza Covid».

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