Servizi psichiatria, Foti (Coolap): «Il sociale calpestato da tutti»

Sempre più drammatica la situazione per le strutture psichiatriche reggine. Un grido d’allarme che la CooLaP ha lanciato da tempo senza ricevere risposte. Stamattina, come annunciato l’Usb ha proclamato 24 ore di sciopero e un presidio davanti la Prefettura di Reggio.

Alla Regione, da qualche settimana, è stato presentato un emendamento che permetterebbe di accreditare temporaneamente le strutture e sbloccare i ricoveri.

Ma nessuna risposta è arrivata. Ma i lavoratori sono allo stremo e, fatto assai grave, le strutture se non accreditate rischiano tra poco tempo di chiudere. A fine manifestazione un passaggio obbligato con la Prefettura che ha preso tempo per interloquire con le istituzioni.

L’emendamento

«Siamo davanti alla Prefettura – spiega Peppe Marra dell’Usb – ancora una volta con i lavoratori delle strutture psichiatriche reggine per una situazione annosa che è nata dopo la chiusura dei manicomi, quindi parliamo degli anni ’90.

Nella nostra provincia dal 2015 vige un blocco di ricoveri vergognoso e i lavoratori rischiano di non arrivare a fine anno perchè le cooperative vivono moltissime difficoltà economiche. Abbiamo sentito grande enfasi per l’approvazione della nuova rete territoriale ospedaliera: il dato che risulta è che addirittura i posti per quanto riguarda le strutture ospedaliere sono calati, perché è calata la popolazione regionale.

Quel documento riporta in maniera drammatica che, a fronte di 650 posti nella nostra Regione, nel 2019 sono stati registrati 900 ricoveri fuori regione.

Cioè ci sono più ricoveri fuori regione che i posti nella nostra terra. È un dato assolutamente drammatico e pensare che nella nostra provincia non possiamo ricoverare è una situazione talmente vergognosa che crediamo sia necessaria una risposta immediata.

Abbiamo proposto degli emendamenti per favorire lo sblocco di ricoveri purtroppo ancora non abbiamo avuto risposte se non da qualche consigliere regionale di opposizione non è una questione maggioranza – opposizione, vorremmo una risposta corale da parte il consiglio regionale».

La crisi del sociale

Ma quella dei lavoratori dei servizi psichiatri nella città dello Stretto è solo la punta dell’iceberg, perchè la crisi tocca tutto il settore sociale.

Come chiarisce Giuseppe Foti, in prima linea per la Coolap: «Effettivamente sì, viviamo un periodo storico dove il sociale viene calpestato da tutti. Viviamo in un periodo in cui non ci rendiamo conto di quanto siano importanti servizi che si occupano di disabilità.

Parlo anche dell’amministrazione comunale che non paga i servizi ai minori da sette mesi, parlo della psichiatria che lotta costantemente per i propri diritti, per il lavoro per i disabili. Questo discorso non può andare più avanti, la città si deve smuovere perché il sociale il fulcro di una città, il sociale è importante perchè ci fa capire quanto peso ha l’altro.

Siamo coloro che lottano costantemente per un qualcosa deve essere scontato ma non lo è. Scendiamo in piazza per tutto, per tutti ma non scendiamo in piazza delle persone che hanno un disagio».

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