lunedì,Maggio 6 2024

Oppido, Mazzeo e Curia: «L’ex nosocomio quando diventerà ospedale di comunità?»

I portavoce del Comitato 19 febbraio e di Comunità competente chiedono rassicurazioni al direttore generale dell’Asp Di Furia

Oppido, Mazzeo e Curia: «L’ex nosocomio quando diventerà ospedale di comunità?»

Quando l’ex nosocomio di Oppido Mamertina diventerà “Ospedale di comunità”, così come previsto dal Piano di potenziamento e valorizzazione presentato nei mesi scorsi dal consigliere regionale Domenico Giannetta. È quanto chiedono in sostanza i portavoce del Comitato 19 febbraio a difesa dell’ospedale Maria Pia di Savoia, Margherita Mazzeo, e di Comunità competente, Robens Curia. «Nel monitoraggio del mese di ottobre degli interventi di Edilizia sanitaria previsti dalla Missione 6 del Pnrr – affermano – abbiamo riscontrato, come nei mesi precedenti, il permanere delle criticità in merito al mancato allineamento del quadro economico, del piano dei costi e dei finanziamenti. Infatti, leggiamo che “i dati, al 15 ottobre, non sono stati caricati e, pertanto, sono state avviate con i Rup le procedure di allineamento volte a sanare tali criticità”.

Ricordiamo che nel “Programma di edilizia sanitaria del Pnrr” è prevista la trasformazione dell’ex ospedale Maria Pia di Savoia in “Ospedale di comunità”, che dovrà contribuire al potenziamento della medicina territoriale, che chiediamo sia rivoluzionata con la presenza dell’infermiere di famiglia che svolgerà attività di prevenzione, di promozione della salute, di percorsi di presa in carico delle persone affette da malattie croniche, garantendo le cure a domicilio e la continuità delle stesse. Chiediamo molto? Certamente no!».

Mazzeo e Curia sostengono quindi, di aver «apprezzato la parziale riapertura del Consultorio familiare con la presenza di un ginecologo due volte la settimana, attendiamo l’ostetrica, lo psicologo e l’assistente sociale, perché il Consultorio possa svolgere le importanti funzioni previste dal progetto “Obiettivo materno-infantile”». Detto questo, si sono appellati al direttore generale dell’Asp Lucia Di Furia, chiedendo «di essere rassicurati in merito al rispetto della tempistica dell’Ospedale di comunità, al completamento del personale del Consultorio familiare e all’invio dell’infermiere di famiglia che, in collaborazione con i medici di medicina generale, con i pediatri e con il Distretto, dia risposte ai bisogni assistenziali della persona e della famiglia».

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