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Sanità, sfruttare le eccellenze che guardano al futuro: a lavoro per la facoltà di Medicina a Reggio

L'annuncio durante la giornata per celebrare i pazienti che hanno subito un trapianto di cellule staminali per sensibilizzare al dono e creare una rete di supporto ai pazienti

Sanità, sfruttare le eccellenze che guardano al futuro: a lavoro per la facoltà di Medicina a Reggio

Oltre ogni sfida. Uno slogan divenuto motore di una serie si iniziative lanciate durante la prima giornata GITMO-AIL dedicata al paziente che ha subito un trapianto di cellule staminali emopoietiche o terapie cellulari CAR-T.

Dall’unione tra GITMO e AIL, a Reggio Calabria è stato organizzato dal Centro trapianti del Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria un incontro dal titolo “Oltre ogni sfida”, rivolto a pazienti ed ex pazienti, che hanno effettuato un trapianto autologo o allogenico o la terapia cellulare con CAR-T, e alle loro famiglie.

L’annuncio

L’occasione per fare il punto sulle necessità dei pazienti. In primis quella di avere una rete di supporto psicologico e cure domiciliari. E ad accogliere la sfida è stata la vice presidente della Regione Giusy Princi che ha rilanciato: «Abbiamo tante eccellenze al Gom. Medici come il dottore Martino che numeri alla mano posso dare un contributo importante. Ed è per questo che stiamo lavorando affinché si realizzi la facoltà di medicina a Reggio Calabria».

Una sfida accolta dai presenti che hanno confermato la volontà di dare continuità al percorso intrapreso mettendo a disposizione competenze ed esperienza. E il commissario del Gom Gianluigi Scaffidi ha confermato come finalmente il Gom «abbia gli stessi problemi che hanno tutti gli ospedali d’Italia».

L’evento

«Una importante e recente iniziativa, che evidenzia e rafforza  il forte e proficuo legame esistente tra GITMO e AIL. l’istituzione, a partire dal 2025, della Giornata Nazionale del paziente trapiantato di cellule staminali, è il segno della sempre maggiore attenzione verso i nostri pazienti».

Lo dichiara Massimo Martino, presidente GITMO e direttore UOC Centro Trapianti Midollo Osseo, direttore ad interim UOC di Ematologia Dipartimento Oncoematologico e Radioterapico Grande Ospedale  Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria. «L’obiettivo è quello di accendere i riflettori non solo sui tumori del sangue ma su tutti gli aspetti che riguardano la qualità di vita e la quotidianità del paziente trapiantato e possibilmente guarito».

Gli obiettivi

Le problematiche e le sequele conseguenti a un trapianto sono tante: nutrizionali, sessuali, psicologiche, lavorative e di ordine sanitario e organizzativo della vita quotidiana e dei controlli medici. La Giornata verrà celebrata ogni anno, probabilmente in primavera. Con il sostegno di AIL e dei Centri di trapianto di midollo osseo su tutto il territorio nazionale. Con iniziative di sensibilizzazione e informazione e vedrà il coinvolgimento di specialisti, pazienti, istituzioni nazionali e locali, media e pubblico. 

«Dobbiamo ricordare che il paziente trapiantato trascorre almeno due anni della propria vita affrontando un percorso molto faticoso e complesso. Una volta uscito dalla fase più delicata deve ritornare alla normalità e questo pone per lui e per i suoi cari altre sfide importanti per le quali occorre tutto l’aiuto possibile da parte degli specialisti che lo hanno in cura».

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