venerdì,Aprile 26 2024

Calabrese: «Nulla di positivo ma bisogna continuare a lottare»

Commenta così il primo cittadino di Locri dopo l’incontro di ieri al Ministero della salute a Roma con il ministro Roberto Speranza: «Non ci sono concrete e immediate soluzioni»

Calabrese: «Nulla di positivo ma bisogna continuare a lottare»

Commenta così il primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese, dopo l’incontro di ieri al Ministero della salute a Roma con il ministro Roberto Speranza: «Abbiamo incontrato il Ministro che si è mostrato attento e disponibile ma non ci sono concrete e immediate soluzioni. La sanità calabrese rischia il baratro».

«Abbiamo avuto modo di illustrare la critica situazione- racconta Calabrese-, ho ricordato di tutte le iniziative di difesa portate avanti e per ultimo le 21.000 firme raccolte dai cittadini. Abbiamo chiesto prioritariamente lo sblocco delle assunzioni con procedure straordinarie quale soluzione necessaria e improcrastinabile per evitare la chiusura definitiva del presidio sanitario della Locride e degli altri presidi della Calabria».

«Il signor Ministro, in carica da poco più di due mesi e quindi certamente non responsabile del disastro della sanità calabrese- continua il sindaco-, va certamente apprezzato per garbo e disponibilità, ha evidenziato che l’abolizione del super ticket consentirà un risparmio per i cittadini calabresi, che verranno proposti degli emendamenti in finanziaria per favorire la stabilizzazione dei precari e lo scorrimento delle graduatorie e che in Calabria sta operando una qualificata taskforce ministeriale che dovrà in tempi brevi descrivere la reale situazione del sistema sanità e programmare le relative e necessarie soluzioni. Il ministro ci ha congedati garantendo “massima attenzione per costruire soluzioni possibili”.

La visita a Roma non ha portato i frutti sperati, annotando quanto sia sempre più complessa la condizione dell’ospedale e non sembra esserci un piano di intervento celere, se non solo la taskforce, per riportare la normalità in un presidio ospedaliero. Ma nonostante tutto il 

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