sabato,Aprile 27 2024

Il valore della vita di un pompiere. Nino Candido nel ricordo della Uil

L'iniziativa del sindacato reggino a u mese dalla tragedia di Quargnento. Azzarà: «Riflettere sulle condizioni di lavoro in cui operano i Vigili del Fuoco»

Il valore della vita di un pompiere. Nino Candido nel ricordo della Uil

A un mese dalla tragica scomparsa di Nino Candido, il pompiere reggino morto in servizio nella tragedia di Quargnento in Piemonte, ii sindacati Uil ha promosso un incontro pubblico dal titolo “Vigili del Fuoco tra solidarietà e sicurezza, quanto vale la vita di un pompiere”. La tragedia di Alessandria e quella sfiorata di Reggio lo scorso 20 novembre ha indotto la massima assise del sindacato a confrontarsi pubblicamente sui temi della sicurezza.

«Riteniamo che un sindacato è giusto che si ponga queste domande – ha affermato il segretario Nuccio Azzarà – per riflettere sulle condizioni di lavoro in cui operano i vigili del fuoco, con un pensiero sulle condizioni di sicurezza in cui operano i pompieri».

Un problema che, secondo il Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto «Nessuno si è ancora posto. Il loro – ha rimarcato Irto – è un lavoro di grande responsabilità nel garantire la nostra sicurezza. Non si possono accettare tagli parziali e lineari a chi si muove nei trasporti, altrimenti avremo le discussioni del giorno dopo le tragedie. La Calabria – ha concluso – deve avere la possibilità di investire risorse per avanzamento e formazione».

«Ci sono voluti 10 anni per arrivare alla regolamentazione dell’attività lavorativa dei Vigili del Fuoco – ha espresso il comandante provinciale Carlo Metelli – che soltanto per il 30% è impegnata a domare incendi. Dobbiamo pretendere di avere una formazione adeguata, cercando di far capire ai nostri colleghi che la giusta protezione che si assume in servizio è un valore indispensabile per tornare a casa integri senza aver subito danni durante interventi pericolosi».

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