domenica,Giugno 16 2024

La Varia di Palmi e le macchine a spalla patrimonio Unesco in 5 puntate a Radio Tre Rai

Una storia raccontata da Patrizia Giancotti per "Con straordinario trasporto", che è anche il titolo della mostra milanese a cura di Patrizia Nardi

La Varia di Palmi e le macchine a spalla patrimonio Unesco in 5 puntate a Radio Tre Rai

Doveva andare in onda tanto tempo fa, ma poi tutto è cambiato. Anche il
programma. E adesso sembra persino più opportuno parlare di comunità, di condivisione, di imprese impossibili, di intento comune. A partire da una
mostra sui generis, presentata allo Studio Museo Francesco Messina di
Milano
lo scorso anno ed esposta tra dicembre e la fine di febbraio, a
ridosso del lockdown totale imposto dalla pandemia.

Il racconto delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, proclamate dall’UNESCO
Patrimonio dell’Umanità, torna in questi giorni ai microfoni di Radio Tre
RAI in cinque audio-documentari dal 1 al 5 febbraio, nel contesto del
programma Tre Soldi.  Una storia raccontata da Patrizia Giancotti per “Con
straordinario trasporto”, che è anche il titolo della mostra milanese a
cura di Patrizia Nardi, Maria Fratelli e la stessa Giancotti,
che apre uno
spaccato inedito attraverso le interviste ai protagonisti e ai visitatori,
oggi molto attuale rispetto alle problematiche sorte attorno alla gestione
e salvaguardia del patrimonio culturale immateriale al tempo del Covid.
«Questi grandi simulacri comunitari, portati a spalla nel corso delle
celebrazioni – dice Patrizia Giancotti – sono al centro dell’audio-documentario che proprio nel momento del distanziamento e delle
piazze vuote, ci parla di spirito di gruppo e di moltitudini, di imprese
impossibili e di obbiettivi comuni».

Oggi quell’evento, chiuso nei primi giorni della pandemia, suona come un
saluto, un arrivederci alle folle festanti che si intendevano evocare. 
Il progetto espositivo, realizzato dalla Rete delle Macchine  in
collaborazione il Comune di Milano e con l’Istituto centrale per il
Patrimonio immateriale del MIBACT,
aveva riunito per la prima volta fuori dalle loro città  le grandi Macchine, che le immagini e la musica di
Francesco De Melis -tratta dagli short film “Un patrimonio sulle spalle” e
“Prodigio in slow motion”- avevano fatto rivivere nello spazio chiuso del
Museo al centro di Milano e ad un passo da piazza Duomo in un affresco
digitale  curato da Open Lab Company, molto apprezzato dalle migliaia di
visitatori che la mostra aveva registrato.

«Era stato tutto un po’ straordinario, a dire il vero” dichiara Patrizia
Nardi che è responsabile dei Progetti UNESCO della rete “il fatto di
pensare le macchine fuori dalle loro piazze riunite in uno spazio chiuso e
altrove era stata già una cosa fuori dall’ordinario; così come il trasporto
sul grande e l’arrivo in una Milano nebbiosa all’alba
, a semafori
lampeggianti; il sorprendente “cantiere” sotto la cupola dell’ex chiesa
sconsacrata di San Sisto, le decine di persone che avevano partecipato
all’allestimento, le centinaia di persone sotto la pioggia in fila il
giorno dell’inaugurazione e i tantissimi visitatori passati a trovarci,
fino a poco tempo prima del lockdown. E poi il ritorno a casa,
l’impossibilità di far tornare le Macchine alle loro comunità se non
diversi mesi dopo la chiusura”. Le testimonianze e le emozioni sono tutte
dentro un programma che tocca le corde e che sta avendo un bel successo,
probabilmente perché racconta una normalità alla quale ancora non si è
tornati.

«Il mondo della cultura e del patrimonio culturale” continua Nardi “ha
molto sofferto e soffre degli effetti della pandemia. Un patrimonio
immateriale, per le sue peculiarità, per la sua esistenza legata alla
presenza stessa delle comunità, corre gravi rischi. L’UNESCO ha aperto una piattaforma sul suo sito ufficiale per registrare lo stato di salute,
diciamo così, dei patrimoni immateriali nel mondo.
La musica, la danza, i rituali collettivi hanno subito un fermo che non possono sopportare a
lungo. Ecco perché diventa importante individuare una salvaguardia
alternativa, che continui ad alimentare il senso di comunità e di
partecipazione anche nei momenti più difficili. Il programma dell’ottima
Patrizia Giancotti lo è, così come tutti gli ambiti in cui il patrimonio
culturale possa essere diversamente declinato, con l’applicazione degli
strumenti dell’ICT, per esempio, come rete delle Macchine ha fatto già con
il progetto di video arte “il nostro tempo infinito e sospeso”.
La puntata che andrà in onda stasera, alle 19.50 su Radio Tre RAI, sarà
dedicata alla Varia di Palmi. Tutte le altre puntate sono fruibili su
RaiPlay Radio.

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