venerdì,Aprile 26 2024

Saluti e partenze, fra conserve e speranze tradite: le feste finiscono e le nostre città si svuotano

In queste ore migliaia di trolley si riempiono di sogni e scorte di ogni genere. In tanti affollano pensiline e stazioni. Ed è sempre un colpo all'anima

Saluti e partenze, fra conserve e speranze tradite: le feste finiscono e le nostre città si svuotano

“Al Sud piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai”. Anche quest’anno per molti studenti reggini è arrivato il momento dei saluti. E ogni volta, per dirla alla Ligabue, è sempre un colpo all’anima quando si tratta di abbandonare affetti familiari, amici, luoghi e sapori per ritornare alla vita di sempre, per preparare un esame all’università o, per i più fortunati, per riprendere posto in ufficio. In queste ore migliaia di trolley si stanno riempiendo di sogni e speranze, tra boccacci di sugo fatto in casa, scorte di olio buono da far bastare almeno per tre mesi e i soldi dell’affitto di casa. Affollano pensiline e stazioni, pronti ad invadere i sottotetti di autobus e dei vagoni sull’Intercity che fa capolino a Termini. Un viaggio lungo, nella migliore delle ipotesi, oltre 6 ore, a cui c’è da sommare il tempo necessario per raggiungere la fermata più vicina. Per maggiori informazioni chiedere ai tanti ragazzi residenti nella Locride, che domani mattina intorno alle 9, e dopo aver messo la sveglia alle 6, si ritroveranno a Rosarno, dall’altra parte della provincia, ad attendere l’unico treno utile per tornare su. Roba che farebbe passare a chiunque la voglia di emigrare. Qualcuno tuttavia rientrerà già tra una ventina di giorni per votare alle regionali chi, tra una passerella e l’altra, avrà promesso di arginare la fuga dei cervelli, ben sapendo che a questo lembo di terra bella e maledetta, anche stavolta, non resterà che piangere. Molto più di due volte.

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