domenica,Maggio 26 2024

Torrente Oliveto, Ancadic: «A rischio le abitazioni, urge un’immediata bonifica»

Per Crea «alta è la probabilità che in caso di piena il trasporto a valle di quanto presente in alveo potrebbero interessare il ponte stradale della SS 106 e il ponte ferroviario»

Torrente Oliveto, Ancadic: «A rischio le abitazioni, urge un’immediata bonifica»

«Il torrente Oliveto, dalla spiaggia fino ad un chilometro a monte del depuratore – tratto in cui è stato possibile eseguire un sopralluogo nel pomeriggio dello scorso 3 agosto – si presenta ricco di vegetazione spontanea con presenza di arbusti ed alberi anche di medio fusto in gran parte secchi, nonché accumulo di materiale detritico e numerosi massi». A lanciare l’allarme è Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic. «In caso di incendio – continua – sono immaginabili le conseguenze per la salute umana atteso che, tra l’altro, verrebbero bruciati anche i rifiuti di diversa tipologia costituiti da materiale plastico.

Inoltre in previsione dei temporali di fine stagione alto è il rischio di esondazione del torrente con gravissimi danni per gli insediamenti urbani situati nelle vicinanze del torrente e per le infrastrutture ivi presenti, visto che non si è provveduto alla chiusura dei varchi, e dalla inadeguatezza dei muri d’argini, ove esistono, a contenere la piena. Addirittura, sebbene i torrenti non possono essere oggetto di libero transito dal depuratore verso monte è stata realizzata una strada in terra battuta. Immaginabili le conseguenze per i mezzi in caso di un’improvvisa piena del torrente».

Per Crea «alta è la probabilità che in caso di piena il trasporto a valle del materiale arbustivo, dei grossi massi e quant’altro presente in alveo potrebbero interessare il ponte stradale della Ss 106 e il ponte ferroviario situato poco più a valle. Sebbene il collegio peritale, nominato in data 29 settembre 2014 dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria abbia certificato le condizioni di pericolo per l’incolumità generale minacciata dal torrente Oliveto ed indicato alcuni possibili interventi da effettuare per la messa in sicurezza dei luoghi, non sono stati adottati i dovuti provvedimenti a salvaguardia dell’incolumità della popolazione.

Si chiede un urgentissimo intervento di estirpazione della vegetazione spontanea e arbustiva e l’adozione di ogni altro urgentissimo provvedimento utile a tutela della salute e incolumità pubblica e privata e a salvaguardia delle infrastrutture ivi presenti, nonché la realizzazione delle opere indicate dai consulenti della Procura della Repubblica tra cui la risagomatura dell’alveo, pulizia, innalzamento argini, inserimento casse d’espansione o aree allagabili a monte. Va sottolineato che il depuratore dell’Oliveto ricade all’interno dell’area a rischio esondazione R4 secondo il Pai ed è compresa negli interventi di risagomatura da eseguirsi». 

Crea sottolinea poi che «non sono stati eseguiti interventi presso il bacino di Scillupia e Vena pertanto perdura il pericolo minacciato dalle stesse.  In particolare l’invaso di Scillupia mostra alcune lesioni del conglomerato bituminoso sul coronamento della opera di sbarramento, a questo si aggiungono evidenti indizi di fenomeni franosi attivi, ben riconoscibili in sinistra idrografica dell’invaso e che, oltre ad incombere sul bacino artificiale, incombono sul canale di derivazione posto a valle dell’invaso Scillupia e che porta all’invaso Vena. Queste situazioni di processi deformativi in atto, sia dell’opera di sbarramento sia del versante posto in sinistra idrografica potrebbero portare a lesioni significative dell’opera nonché a sbarramenti (temporanei o permanenti) per frana del corso d’acqua a valle dell’invaso.

Al sindaco del Comune di Motta San Giovanni si rinnova la reiterata richiesta della chiusura dei varchi di accesso al torrente, mediante opere in cemento armato nonché lo spostamento in area sicura di tutta la rete fognaria e delle pompe di sollevamento presenti in alvo del torrente. Al riguardo va sottolineato che nel corso degli anni il Comitato Torrente Oliveto e l’Ancadic hanno sollevato il problema anche in fase della costruzione della nuova condotta fognaria e al riguardo il dirigente della regione Calabria, Dipartimento Politiche dell’Ambiente, con nota del 27/11/2012 diretta al sindaco del Comune di Motta, alla Provincia di Reggio Calabria, alla Corte dei Conti di Catanzaro e a questa associazione, preso atto del contenuto di un nostro esposto del 7/11/2012 concernente la tematica in trattazione declinava ogni responsabilità civile, amministrativa, penale e contabile derivante da azioni positive o amministrative in violazione delle vigenti normative/Regolamenti».

Crea conclude sottolineando che «in destra orografica del torrente a pochi metri dal ponte Ferroviario insiste il villaggio “La Piramide”, le cui aree allo stato attuale sono facilmente raggiungibili dalle acque torrentizie in caso di esondazione del torrente. In merito sono stati interessati il Ministro dell’Interno, il Ministro della Transizione Ecologica, il Presidente della regione Calabria, l’Autorità regionale di Bacino, la Protezione Civile regionale, il Sindaco metropolitano, il Sindaco del Comune di Motta, il Prefetto della Provincia di Reggio Calabria e la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ai quali è stata ritrasmessa la consulenza peritale».

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