lunedì,Maggio 6 2024

Locri, consegnate le borse di studio in memoria di Fortunato La Rosa

L’evento del 6 ottobre organizzato in sinergia con l’associazione Europe Direct di Gioiosa Ionica si è svolto al Palazzo della Cultura. Emozioni per le parole di Sonia Alfano

Locri, consegnate le borse di studio in memoria di Fortunato La Rosa

Davanti agli studenti delle scuole di Locri accompagnati dai loro dirigenti scolastici e docenti, le parole forti ed emozionanti di due donne che hanno visto morire per mano assassina i propri cari. Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano, assassinato in Sicilia nel 1993 e Viviana Balletta, moglie del dottor Fortunato La Rosa, ucciso nel 2005. Le loro vite private dall’amore rispettivamente di un padre e di un marito e il loro coraggio e determinazione in cerca di verità e giustizia.

L’evento del 6 ottobre organizzato in sinergia con l’associazione Europe Direct di Gioiosa Ionica e in diretta su “Radio Ivo” presentato dalla giornalista Alessandra Tuzza e professoressa Anna Maria Mittica si è svolto al Palazzo della Cultura con i saluti istituzionali del sindaco Giovanni Calabrese e l’assessore alla pubblica Istruzione Domenica Bumbaca, il messaggio del vescovo Monsignor Francesco Oliva, il rappresentante dell’Usr Calabria, Ernesto Zizza e il presidente della Fondazione Zappia, nonché presidente di Giuria “Premio La Rosa”, Antonio La Rosa.
Un pubblico giovane incantato e commosso ascoltando le parole di Sonia Alfano intervistata dalla Tuzza e dalla Mittica. Sonia Alfano affronta con determinazione, come nella vita, le vicende che ha portato avanti come deputato e primo presidente della Commissione Antimafia, Anticorruzione ed Antiriciclaggio del Parlamento Europeo.

Oggi funzionario del Dipartimento Regionale di Protezione Civile della Regione siciliana lavora costantemente a servizio dei cittadini portando sempre avanti battaglie di legalità anche con associazioni e nel mondo delle scuole.

La sua testimonianza e il racconto sulla tragica morte del padre per far riflettere sull’importanza della conoscenza e della libertà di pensiero. «Mio padre non faceva nulla di straordinario- afferma- compiva il suo lavoro con onestà denunciando con i suoi scritti il malaffare. Era scomodo e andava eliminato».

Ai giovani dicono di non scoraggiarsi mai e non piegarsi a nessuno ma con forza portare avanti i propri sogni, studiando e lavorando onestamente».
«Ringrazio il sindaco Calabrese che ha mostrato sempre sensibilità, anche in occasione dell’anniversario della morte di mio padre la città lo ha ricordato. Ringrazio Calabrese perché attraverso questa iniziativa si fa portavoce di un messaggio di speranza e Locri è una testimonianza positiva per quello che sta facendo». «La “penna dissidente e voce di verità” continua a farci riflettere sul senso di giustizia e legalità – dico Calabrese e Bumbaca consegnando una targa ricordo: Soni Alfano che con i suoi racconti e l’impegno sociale fa vivere i pensieri di Suo padre”».

 Poi spazio alla consegna delle borse studio della IV edizione “Premio dottor Fortunato La Rosa” importante concorso dedicato al medico assassinato dalla criminalità organizzata e che richiama il concetto di legalità.
«Mio marito – ha affermato commossa la vedova- ci teneva all’istruzione, fondamento di libertà di pensiero. Ringrazio l’Amministrazione comunale e il sindaco. Faccio i complimenti agli studenti che dimostrano sempre più una maturità di pensiero non comune, grazie anche al lavoro e preparazione dei loro insegnanti».

Primo premio alla giovane studentessa del liceo classico Oliveti, oggi universitaria, Maria Giulia Alia con l’elaborato “Il viaggio delle stelle”, secondo posto “Cambiare un futuro già prescritto” di Sara Mittica e terzo classificato Giuseppe Mittica con “L’incontro perfetto tra musica e speranza” entrambi del liceo scienze umane e linguistico “Mazzini”. Motivazioni degli elaborati su legalità, immigrazione, Covid19 letti dal presidente di giuria Antonio La Rosa, Professoressa Girolama Polifroni, Alessandra Tuzza, Anna Maria Mittica e in sostituzione del professor Giuseppe Giarmoleo, la professoressa Rossella Fontana.

“Ad un uomo che non si mai è piegato all’illegalità e ha sacrificato la Sua vita per gli ideali di libertà e verità senza mai tacere e piegare la schiena. – si legge nella targa ricordo-. Alla famiglia, perché con “assordante silenzio” ha aspettato giustizia ed oggi è da esempio per molti giovani, promuovendo iniziative a favore della legalità e dell’educazione civica.

Musiche e danza hanno impreziosito la cerimonia con le esibizioni della scuola “Evolve Danza” di Giusy Zappavigna e allievi dell’“Accademia Senocrito” del maestro Saverio Varacalli. La panchina bianca, simbolo della libertà di stampa, in memoria dei giornalisti uccisi, idea proposta alla Città dal giornalista Sandro Ruotolo, sarà collocata all’interno del giardino della Fondazione Zappia.

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