giovedì,Maggio 2 2024

Salma senza sepoltura da 14 giorni, il sindaco di Locri: «Comune interviene solo in casi di reale indigenza»

Calabrese sulla vicenda della bara ferma nella chiesa del cimitero: «I nostri uffici devono attenersi a una serie di criteri per gli accertamenti»

Salma senza sepoltura da 14 giorni, il sindaco di Locri: «Comune interviene solo in casi di reale indigenza»

«Da quattordici giorni la bara di una signora è nella chiesa del cimitero in attesa giusta e degna sepoltura. In città il “Festival della demagogia” impazza. Chi chiede l’intervento delle Forze dell’ordine, chi vuole chiamare il Prefetto e chi il Vescovo. Nessuno si chiede se c’è forse qualche problema. Negli anni l’Amministrazione ha sempre dimostrato con azioni concrete grande sensibilità davanti a conclamate situazioni di indigenza» così il sindaco di Locri Giovanni Calabrese.

«Lo abbiamo fatto – prosegue il primo cittadino –  con un nostro cittadino morto “solo” ed abbandonato a cui “qualcuno” voleva addirittura negargli un posto per la sepoltura, lo abbiamo fatto davanti a un cittadino straniero lasciato per mesi nella sala mortuaria dell’ospedale, lo abbiamo fatto davanti a nostri cittadini in reali ed accertate condizioni di indigenza.

Lo abbiamo fatto davanti a casi reali di indigenza indipendentemente da razza e religione.   Lo abbiamo fatto con una signora della Locride che il figlio ha ritenuto di “abbandonare” al cimitero di Locri dove era stata portata solo perché ospite di una locale casa di cura. Lo abbiamo fatto con convinzione e continueremo a farlo davanti a tutte le reali e accertate situazioni di indigenza.

Certamente va individuato un criterio per stabilire se si è davanti a casi di reale indigenza.   La situazione di indigenza deve essere vera ed accertata. Non è certamente un problema dare sepoltura alla signora in questione.  Lo può fare il Comune e tale costo ricadrà ovviamente su tutta la collettività. Certamente i nostri uffici qualche perplessità su come certificare l’indigenza giustamente se la pongono dovendo attenersi a certi criteri.  Capita spesso di ricevere richieste di bisogno da parte di cittadini con alloggi popolari, con reddito di cittadinanza o isee sopra la soglia. Persone che in ogni caso non intendono pagare i tributi.

In alcuni casi persone con un reddito di cittadinanza da fare invidia ad un normale cittadino che per raggiungere circa 1.000,00 euro al mese deve lavorare con impegno e sacrificio. Siamo certi che in questi casi parliamo di reale indigenza? Tutto qui.

Andiamo incontro ai veri poveri, alle persone realmente bisognose ma senza fare demagogia su cose serie.  Sul cimitero, sul project, sul passato, sul presente e sul futuro, siamo sempre aperti a qualsiasi confronto e a proposte sostenibili e realizzabili nell’interesse esclusivo della collettività. Proposte serie e concrete che non siano pura e semplice demagogia». 

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