Scavi Piazza De Nava, presentato esposto in procura: «Violato il vincolo paesaggistico»

Un nuovo capitolo si apre nella telenovela “Piazza De Nava”, i cui lavori di ammodernamento hanno provocato un braccio di ferro tra Soprintendenza, Palazzo San Giorgio e Comitati nati per riaffermare la necessità di conservare l’aspetto architettonico e storico della piazza.

L’associazione “Nous per Reggio”, ha infatti ritenuto di dover chiedere al Procuratore Capo Giovanni Bombardieri di disporre «l’immediato intervento dei competenti organi accertatori», al fine di verificare e acclarare eventuali «abusi e responsabilità in merito alla decisione di demolire Piazza De Nava».

Lo ha fatto perché il principio fondamentale su cui si basa la tutela di Piazza De Nava, che ovviamente non è soltanto di natura sociale o affettiva, è soprattutto di natura legislativa, «poiché la Piazza – scrivono in una nota appassionata – è ubicata all’interno del perimetro della zona urbana di notevole interesse pubblico, avendo valore estetico e tradizionale, costituito dal complesso degli edifici che pur costruiti all’inizio del 900, hanno rilevante valore estetico e compositivo».

Per l’associazione, «sta per essere demolito uno degli ultimi simboli storici della città di Reggio Calabria, in barba alle regole, per fare spazio alla realizzazione di una gelida superficie marmorea che cancellerà l’originario e tutelato stile liberty e il quasi secolo di ricordi e d’importanti avvenimenti che nel tempo si sono susseguiti, richiamando nella splendida “Piazza balconcino” la presenza di migliaia di persone».

Tanto basta per provare a fermare i lavori appena cantierati e già fermi per una prima “scoperta”, seppur molto in superficie, fatta dalle ruspe in azione. Da quel che si è potuto apprendere non si tratta di reperti archeologici, ma di sottoservizi che comunque complicano la situazione.

«La scellerata decisione dell’Amministrazione Comunale di voler demolire la storica Piazza De Nava – si legge ancora nella nota – ha suscitato le ire di tutti i componenti e del Direttivo dell’Associazione Politico Culturale “Nous per Reggio” nella persona del Presidente Antonio Vacalebre e del Segretario Pietro Marcianò, che hanno provveduto a trasmette alla Procura della Repubblica un esposto denuncia, formulato sulla scorta della convinzione che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, non abbiano tenuto conto della valenza storica, architettonica e culturale della Piazza, violando le disposizioni di Legge che tutelano i beni culturali e paesaggistici».        

L’appiglio giuridico è a tal proposito in primis il Decreto Ministeriale 23 gennaio 1976, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 252 del 22 settembre 1976, dal quale prende forma e sostanza giuridica il vincolo paesaggistico.

Staremo a vedere come evolverà questa nuova iniziativa. 

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