sabato,Maggio 4 2024

‘Ndrangheta, De Masi: «In Calabria serve una rivoluzione sociale»

L'imprenditore e testimone di giustizia, da anni sotto scorta, lancia un appello alle istituzioni

‘Ndrangheta, De Masi: «In Calabria serve una rivoluzione sociale»

«La realtà quotidiana che emerge delle imponenti azioni della magistratura è di una situazione di controllo totale del territorio da parte delle organizzazioni criminali. Le indagini evidenziano purtroppo una realtà, nonostante il lavoro della magistratura e forze dell’ordine, drammatica». E’ quanto afferma l’imprenditore e testimone di giustizia Antonino De Masi in una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo.

Nella lettera, indirizzata pure al procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e al prefetto Massimo Mariani, De Masi, da anni sotto scorta, sostiene che «la Calabria rischia di cadere definitivamente nel baratro della povertà economica, sociale oltre che dell’illegalità. Ma l’aspetto ancor più drammatico è che nella società calabrese vi è una devastazione sociale impressionante che ha generato un senso di rassegnazione ed apatia, si sono spente le luci della speranza, normalizzando una realtà drammatica». 

Per De Masi, l’unica speranza «risiede nello svegliare le coscienze dormienti dei cittadini, che devono divenire attori di una riscossa sociale, di una rivoluzione che ha come obbiettivo quello di riprenderci il nostro diritto al futuro, alla speranza. Innescare un cambiamento è l’unica prospettiva di rinascita del territorio, gli aiuti economici come il Pnrr a poco serviranno, così come avvenuto in passato, se non si interviene immediatamente sulla società civile, responsabilizzandola. La Calabria può essere generatrice di un cambiamento, di una rivoluzione sociale e morale per tutto il Paese. Si può e si deve rimettere al centro la questione morale chiedendo alla gente di essere parte attiva del cambiamento».

«Chiedo alle massime Istituzioni – conclude il testimone di giustizia – di essere i propulsori di tale cambiamento, di venire tra la nostra gente, stare al nostro fianco, di essere da stimolo ai calabresi che devono sentire la presenza dello Stato e delle Istituzioni. Tutti noi abbiamo bisogno di vedere nello Stato il punto di riferimento, attraverso messaggi e atti positivi e concreti di cambiamento e speranza. Credo che ciò sia un atto dovuto al nostro Paese ed ai nostri valori democratici».

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