lunedì,Maggio 6 2024

Us Palmese, il ritorno dei Manetti Bros per esaltare l’epopea della squadra di calcio – FOTOGALLERY

Oggi a Palmi la presentazione del film. Presenti i due registi, gli attori Rocco Papaleo, Massimiliano Bruno e Blaise Alfonso, e il commissario straordinario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande

Us Palmese, il ritorno dei Manetti Bros per esaltare l’epopea della squadra di calcio – FOTOGALLERY

Tra le simpatiche battute dell’attore Rocco Papaleo e un clima da vecchi amici al bar, questa mattina, nella sala consiliare del comune di Palmi, è stato presentato il film “Us Palmese” dei Manetti Bros, girato interamente nella cittadina della Costa Viola, le cui riprese sono ormai agli sgoccioli: lunedì infatti, ci sarà l’ultimo ciak dopo circa due mesi dal primo. A presentare la pellicola, che narra la storia della storica squadra di calcio, che oggi milita in Promozione, i fratelli registi Marco e Antonio Manetti – palmesi di origine da parte della madre – gli attori Rocco Papaleo, Massimiliano Bruno e Blaise Alfonso, il commissario straordinario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande, il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, l’assessore al Turismo Giuseppe Magazzù e il presidente della Lega dilettanti Calabria Saverio Mirarchi.

Ranuccio: «Immagine positiva del nostro territorio»

«Sono molto felice di questa collaborazione tra la Film Commission e i Manetti Bros – ha esordito Grande, il primo a prendere la parola -. È un film totalmente girato in Calabria e sono 8 settimane che abbiamo qui uno dei più grandi artisti del cinema italiano (riferendosi a Rocco Papaleo, ndr). È un’operazione molto importante che esporta un’immagine positiva della Calabria».

Il sindaco Ranuccio ha cominciato col ringraziare i fratelli Manetti e la Film Commission che «ha deciso di investire in questa opera cinematografica e quindi sul territorio palmese», Rocco Papaleo, «per l’umiltà e la generosità con le quali ha lavorato nella nostra città. Io devo farvi i complimenti e ringraziarvi per diversi motivi – ha continuato – innanzitutto per l’immagine positiva e bella che grazie a questo film riusciamo a veicolare di Palmi e più in generale della Costa Viola e della Calabria tutta. Le ricadute sono state anche tante altre, da quelle economiche al fermento che si è generato in città e quell’atmosfera magica che si respirava, vedendo le persone che si fermavano ad ammirare le scene girate al campo sportivo o in piazza. Sono convinto che questa produzione sarà un successo non solo sotto il profilo cinematografico ma anche per quella che può essere la visibilità per la nostra città. Siamo orgogliosi e onorati di aver ospitato le riprese qui a Palmi».

Assessore Magazzù: «Orgoglioso per questa opportunità»

La parola è poi passata all’assessore Magazzù, il quale ha rivolto il suo ringraziamento ai Manetti Bros, «per come sono riusciti a organizzare questa produzione. Il rapporto che si è creato con la cittadinanza e con l’Amministrazione e soprattutto, grazie al loro legame verso la città e al loro amore, si sta creando un progetto che non voglio ancora svelare, per la promozione territoriale. Questo film ha portato tanta economia ma anche tanta visibilità al nostro territorio. Quindi da assessore al Turismo non posso che essere orgoglioso di avere questa opportunità per promuovere la nostra città. Grazie a Rocco Papaleo che è diventato palmese d’adozione che ormai conosce il nostro dialetto in tutte le sue sfaccettature».

Mirarchi: «Finalmente emerge il mondo del calcio dilettantistico»

Il presidente della Lega dilettanti Mirarchi ha affermato che «la nostra terra ha bisogno di promozione e di eventi positivi, e questo film lo è sicuramente. Ha offerto una visione più che positiva alla nostra terra. Ovviamente non è una promozione solo del territorio palmese ma sarà un evento capace di dare promozione all’intera Calabria. Sono poi felice del fatto che finalmente è emerso il mio mondo, quello del calcio dilettantistico, del calcio di base che è un pochino diverso da quello che siamo abituati a vedere, ossia dei grandi numeri e dei grandi soldi. Ma non è solo quello il mondo del calcio, ma qualcosa che parte dal basso, che ha una base molto ampia che è fatta di rappresentanza dei territori, di socialità, di giovani. Pensiamo infatti, a tutte le scuole calcio o alle attività dilettantistiche giovanili, che sono quelle che noi rappresentiamo, quelle che sono la base del calcio, senza le quali non esisterebbero le grandi squadre. Sono felicissimo e orgoglioso che questo mio mondo, avrà un momento importantissimo di valorizzazione».

Manetti Bros: «Noi siamo “palmisani”»

Dopo aver elencato tutti gli altri attori che hanno preso parte al film, soprattutto quelli calabresi e palmesi (Salvatore Costa, Mario Russo, Antonio Di Turi, Luca Attadia, Giuseppe Futia, Marianna lancellotti, Antonio Oppedisano, Paolo Mauro, Claudio Rotolo, Antonio Barone, Mario Vigna, Maria Antonietta Vigna), le comparse e le varie maestranze, e ringraziato Francesco Sergi della Palmese, il regista Marco Manetti ha sottolineato che «il film vuole raccontare più che la Calabria, Palmi. Noi siamo “palmisani” e questo film non vuole valorizzare Palmi o la Calabria, perché non hanno bisogno di noi per essere valorizzati, noi vogliamo invece approfittarci della bellezza e della meraviglia di questa terra». Il regista ha poi affermato che «se dipendesse da noi, la prima proiezione di questo film andrebbe fatta allo stadio Lopresti di Palmi. Faremo di tutto affinché sia così, magari non la primissima, ma la seconda o la terza».

Il fratello Antonio, dal canto suo si è detto «molto contento per l’accoglienza che abbiamo avuto, lo sapevamo, ne eravamo certi, ma ha superato le nostre attese. La nostra troupe è una famiglia e qui si sono aggiunte tante altre persone e la famiglia si è allargata. Siamo stati bene, come a casa. Tutti disponibilissimi e bravissimi».

Rocco Papaleo tra il serio e il faceto

Esilarante l’intervento di Rocco Papaleo, che nel film interpreta don Vincenzo, una persona introversa, quasi sociopatica, ma figura carismatica e centrale della comunità locale. «Noi lucani guardiamo a voi del sud con molta tenerezza e capiamo anche le vostre problematiche, quindi l’ho presa un po’ come una missione portare la nostra cultura qua – ha esordito scatenando una risata generale -. Aver aderito a questo progetto per me è stata un’opportunità, in primis quella di portare avanti un obiettivo mio personale, che è quello di raccontare un altro sud. Noi abbiamo bisogno di raccontarlo questo sud che ancora esiste, un sud capace di sognare, di guardare la vita con uno sguardo poetico. Il film riesce a centrare in pieno questo obiettivo, quello di istigare le persone a credere nel riscatto, nella possibilità che ha il sud di migliorarsi grazie alle potenzialità che ha. Palmi è una città che non conoscevo ed è stata una bellissima scoperta».

Raccontando il suo personaggio, Papaleo non ha mancato di intrattenere ancora con le sue battute: «Ho dovuto interpretare un personaggio improvvisato, un uomo molto diverso da me. Purtroppo, mi hanno imbruttito un po’, ma sono cose che capitano, mi hanno levato praticamente tutto il mio sex appeal, quello su cui ho costruito l’intera mia carriera. Sono venuto qui e posso affermare che, come si dice in Basilicata, ho avvertito la sensazione di essermi “sponzato”, ossia mi sono impregnato di palmesità».

Alfonso ha imparato a dire “focu meu”

Blaise Alfonso, attore belga, interpreta il ruolo di un calciatore «un po’ stronzo», come ha spiegato Marco Manetti, che a Palmi scopre la gioia di giocare a calcio. In un italiano un po’ stentato, ha voluto ringraziare tutti quelli che hanno lavorato insieme a lui al progetto, descrivendo questa esperienza, bellissima. Un ringraziamento particolare a chi lo aiutava con la lingua, dando dimostrazione di aver imparato qualche termine dialettale, come “focu meu”.

Bruno: «Difficile imparare il “palmisano”»

Divertente anche l’intervento dell’attore e regista Massimiliano Bruno, che simpaticamente ha assunto il ruolo di interprete di Alfonso, traducendo le sue parole con un semplice “un grande grazie”. «Ho avuto a che fare con la Film Commission diverse volte – ha poi affermato – e questa volta ho notato che si stanno rispettando le tradizioni ma con una voglia di innovazione, di cambiamento e sono molto contento di aver avuto questa opportunità. Voglio ringraziare i Manetti Bros, che ogni tanto mi regalano una vacanza, questa volta in Calabria.

È divertente lavorare sui loro set, anche se ho avuto difficoltà ad imparare il “palmisano”, nonostante sia figlio di calabresi. Non è il mio solo mestiere quello dell’attore, io faccio anche il regista, ma mi vogliono bene da tanti anni e quando mi chiamano non posso dire di no. Con Rocco è stata l’ennesima esperienza, perché è stato protagonista di tre miei film ed è una persona che odio in maniera particolare, perché l’unica occasione che avevo di vincere il David di Donatello ha rovinato tutto, vincendo lui con “Basilicata coast to coast” e mi ha pure detto: “Max, ora ti attacchi al c…”», scatenando le risate in sala.

Fanno parte del prestigioso cast anche gli attori, non presenti oggi, Claudia Gerini e Max Mazzotta. Con il soggetto dei Manetti Bros e Michelangelo La Neve, il film è stato scritto insieme a Emiliano Rubbi e Luna Gualano. È una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella, Manetti Bros, Pier Giorgio Bellocchio, con il sostegno della Calabria Film Commission e con il patrocinio della Lega nazionale dilettanti.

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