giovedì,Novembre 14 2024

Commemorazione Scopelliti, l’abbraccio delle Istituzioni e il silenzio della figlia Rosanna – VIDEO

Sceglie di non intervenire durante la cerimonia solenne in memoria del padre, il magistrato Antonino ucciso nel 1991 da mano ancora ignota, a Piale tra Campo Calabro e Villa San Giovanni

Commemorazione Scopelliti, l’abbraccio delle Istituzioni e il silenzio della figlia Rosanna  – VIDEO

«Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni», scriveva Giacomo Leopardi. Le forti passioni che possono animare una figlia, nonostante l’assenza di parole, nel giorno dell’uccisione di suo padre, strappatole perché era un servitore dello Stato.

Un delitto che a distanza di 32 anni non ha ancora avuto verità e giustizia. Quella figlia è Rosanna Scopelliti, oggi una donna impegnata con la fondazione intitolata al padre, il magistrato Antonino Scopelliti, nella promozione della legalità. Aveva solo sette anni quando il suo adorato papà non è tornato a casa del mare quel 9 agosto 1991.

Il prezzo dell’integrità

In località Piale, tra Campo Calabro e Villa San Giovanni, nel comprensorio di Reggio Calabria, mentre era alla guida della sua auto è stato ucciso. In quel luogo una stele ricorda il magistrato che a settembre di quell’anno avrebbe dovuto rappresentare la pubblica accusa nel giudizio di appello avverso le condanne seguite al Maxiprocesso di Palermo istruito da Falcone e Borsellino; il processo penale più imponente di sempre. Il magistrato integro e incorruttibile che venne ucciso affinché non potesse potare a termine il suo lavoro.


La scelta della figlia Rosanna

Rosanna Scopelliti, da figlia e poi da presidente della fondazione, onora la memoria del padre con iniziative in questo periodo dell’anno e non solo. Iniziative che quest’anno non contemplavano la commemorazione solenne con le istituzioni presso la stele di Piale, dove si consumò il delitto. La memoria carente di giustizia e verità inizia ad essere insostenibile.

Una decisione che ha destato la reazione delle istituzioni. Sono state le tre amministrazioni comunali di Reggio Calabria, Campo Calabrò e Villa Dan Giovanni a voler abbracciare Rosanna, convocando alla stele tutte le massime autorità e, così, dare un forte segnale di vicinanza e coesione. Il momento commemorativo ha seguito la Messa presso la chiesa S.M. Maddalena di Campo Calabro.

Presente anche Giovanni Laganà, patron della manifestazione Ecojazz che fin dalla sua prima edizione nel 1992, è dedicata alla memoria del giudice Antonino Scopelliti e a tutte le vittime di ingiustizie.

Il silenzio e l’ascolto

La scelta di Rosanna in questa occasione è stata quella del silenzio e dell’ascolto. «Chiedo scusa a Papà, chiedo scusa a mia figlia perché evidentemente, in questi trentadue anni, non sono riuscita a fare abbastanza per far comprendere l’importanza della verità, la necessità di ottenere delle risposte in tempi celeri dalla magistratura. Chiedo scusa perché ancora oggi si fatica a comprendere che il sacrificio di Antonino Scopelliti appartiene al Paese e non alla nostra famiglia». Nel pomeriggio questa dichiarazione ma durante la commemorazione un silenzio pieno di parole e di attese che troppo a lungo sono state tradite.

Così è rimasta in ascolto su quel balcone sullo Stretto bello al punto da trafiggere il cuore di chi in quel luogo è e sarà sempre costretto a soffrire e a sentire una mancanza incolmabile.

Le parole delle Istituzioni

È rimasta in ascolto delle massime istituzioni introdotte dal portavoce del comune di Villa San Giovanni, Saro Belle’. «A me il compito delicato di aprire questa commemorazione che negli anni scorsi ha sempre organizzato la fondazione, tracciando un percorso che noi intendiamo continuare a seguire», ha dichiarato la vicesindaca di Villa San Giovanni, Ada Pavone.

La comunità non dimentica

«Comprendiamo e facciamo nostro il desiderio di verità e giustizia di Rosanna e auspichiamo l’individuazione dei responsabili, anche se il tanto tempo trascorso è certamente ostile». Così il consigliere metropolitano Giuseppe Giordano, in rappresentanza del sindaco ff della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace.

Fa eco anche il sindaco ff del comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti che non nasconde di essersi sentito sul punto di non intervenire salvo poi sentire il richiamo del Tricolore. «La fascia dei indosso impegna alla fiducia nelle istituzioni anche e soprattutto quando le circostanze, come in questo caso sono difficili. Il richiamo è stato anche quello di rappresentare una comunità che non intende dimenticare Antonino Scopelliti e l’esempio che ci ha lasciato».

Dalla parte della legalità

«Dobbiamo restare al nostro posto, dalla parte della legalità e delle istituzioni, dentro di esse. Queste sono le circostanze in cui si misura il livello di fiducia nello Stato. È tutto si gioca su questa fiducia. Dobbiamo continuare a operare, onorando nel quotidiano l’uomo e l’esempio che Antonino Scopelliti ha incarnato con la sua vita e con il suo estremo sacrificio». Così il sindaco di Campo Calabra, Sandro Repaci.

Un cammino da preservare

«Non avremmo mai acconsentito che il cammino di memoria e di impegno non proseguisse. Per questo siamo qui. Per questo con gli altri Comuni abbiamo promosso noi questo momento. Lo abbiamo fatto per avvolgere con il nostro calore Rosanna e la fondazione. Per dimostrare che apprezziamo quanto di importante finora la fondazione ha fatto per le nostre comunità. Per dimostrare che la storia e l’esempio di Antonino Scopelliti hanno attecchito. Noi ci siamo e vogliamo essere parte attiva e dialogante del cambiamento che già Scopelliti invocava nel 1985. Cambiamento nel quale la società civile, nella sua totalità, è chiamata a prendere parte». Così Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni.

L’impegno delle istituzioni

«Mi rendo conto che per una figlia che ha perso il padre sia doloroso e difficile vedere il tempo scorrere senza che nulla sia chiarito e portato alla luce. Ciò che posso dire che noi ci siamo e che quotidianamente lavoriamo tra mille difficoltà. Tanti sono i risultati finora raggiunti contro la criminalità organizzata anche qui a Villa San Giovanni. Continueremo a impegnarci ogni giorno, anche per onorare la memoria di uomini e magistrati che hanno sacrificato la propria vita come Antonino Scopelliti». Così il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani.

Tutta l’area dello Stretto non dimentica

Presente anche il sindaco di Calanna, Domenico Romeo, pure componente del direttivo dell’associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto. «Intendiamo mantenere accesa la luce sul ricordo di Antonino Scopelliti, uomo e magistrato la cui memoria è patrimonio di tutta l’area dello Stretto che oggi rappresento».

Il silenzio di ordinanza al cospetto del monumento e alle corone di alloro deposte ha concluso la cerimonia. Al termine il procuratore capo della Repubblica, Giovanni Bombardieri, si è intrattenuto a parlare con Rosanna Scopelliti.

Accertare, non ipotizzare, la verità

«Questo è un appuntamento al quale non si può mancare. La memoria è impegno quotidiano e così noi la onoriamo. Siamo qui per ricordare e anche per manifestare che ci siamo con il nostro impegno quotidiano. Sono massimi gli sforzi profusi dalla Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria per ricostruire quanto avvenuto al giudice Antonino Scopelliti, il cui esempio resta vivo come insegnamento prezioso». Così il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri.

«Capiamo lo sconforto e il dolore de familiari che attendono risposte. Ciò che noi possiamo assicurare è il nostro massimo impegno.

Il nostro lavoro per il delitto Scopelliti non si è mai fermato, con attività anche in ambito internazionale e che richiedono tempi lunghi. Certamente indagare su fatti delittuosi così lontani nel tempo non aiuta anche perché noi dobbiamo puntare su una ricostruzione che costituisca un accertamento dei fatti e non un’ipotesi. Non è facile ma noi siamo massimamente impegnati». Così ha concluso il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri.

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