venerdì,Dicembre 6 2024

STORIE DI ARTI E MESTIERI| Micu u Pulici, il volto del folk comico che parla calabrese

Carismatico personaggio, nato per caso da un animo semplice ma ricettivo al mondo che regala con orgoglio sorrisi e risate

STORIE DI ARTI E MESTIERI| Micu u Pulici, il volto del folk comico che parla calabrese

All’anagrafe Maurizio Scuncia ma per il popolo calabrese Micu u pulici. Nato a Reggio Calabria, sin da piccolo ha calcato le scene dei palcoscenici nazionali ed internazionali. E’ l’artista calabrese fra i più conosciuti oltreoceano che ha inventato e lanciato il folk comico calabrese. Sensibile ed attento osservatore delle vicende della vita quotidiana, con appassionato interesse trasferisce al “mondo moderno”, in chiave comica le disavventure di un cittadino comune. Laureato in Lingue all’Università di Messina, Maurizio Scuncia si è “accorto” della sua carica di comicità, per pura coincidenza. La sua carriera infatti ha avuto inizio per caso, quando in uno spettacolo tenutosi a Giffone nel 1976, il capo comico della serata, non era andato ad esibirsi e fu così che Scuncia creò “Micu u pulici”.

Come mai questo nomignolo?

«La scelta del nome Micu è arrivata di getto perché “Domenico”, per noi calabresi appunto “Micu” è un nome molto comune. “U pulici” perché questo vezzeggiativo è presente in tantissimi paesi e appellativi che per nostra tradizione, spesso sono quasi più identificativi di un cognome».


Da quel lontano 1976 la “Pulicimania” è ancora oggi attuale e sentita da molti conterranei, soprattutto da chi, per un motivo o un altro è emigrato. Il successo di questo personaggio, così come quelli da lui derivati come la maestra, il monello, Rosa di Catanzaro e il marocchino Ascia La Man è dovuto all’interpretazione originale e sincera che si identifica tra la gente comune.

Da dove trae spunto per i suoi personaggi?

«Dalla vita di tutti i giorni e dalle vicissitudini quotidiane. Da amici, parenti e vicini così come magari dallo sconosciuto seduto al bar che però per un motivo qualsiasi, fra atteggiamenti o altro, attrae il mio interesse artistico».


Quale è la chiave del suo successo?


«Parlo alla gente della gente. Evoco ricordi, in particolar modo a chi è dovuto emigrare. Gli parlo in lingua pajeca, in paesano per intenderci per farli sentire più vicini a casa. Non la casa in cui abitano, ma quella che hanno nel cuore. Quello che porto in scena, sono momenti di vita, fatti realmente accaduti ma modificati in chiave comica. Non potrei mai recitare una cosa scritta da un altro perché io per primo mi identifico in Micu. In funzione di questo personaggio, dedico molto tempo alla scrittura».
La lingua “pajeca” diventa con Micu u pulici un innovativo strumento di comunicazione sociale che si realizza con gag esilaranti dove dall’equivoco costante si alternano battute a raffica che trascinano il pubblico in un delirio di risate. Micu u pulici recupera, pertanto la peculiarità di un calabrese generoso, ma non disposto a passare per “fissa”, per stupido. Il suo personaggio affronta e attraversa gli eventi quotidiani con la semplicità di chi è costretto a subirli, ma non per questo rassegnato o perdente. Al contrario si rivela furbo ed astuto per necessità.


La Calabria d’oltreoceano

Se tutto cominciò in Calabria in un lontano 1976 oggi Scuncia, scusate Micu u pulici, è ancora stimato e apprezzato non solo al Nord Italia ma anche oltreoceano. Germania, Svizzera, Argentina, Stati Uniti e Canada sono luoghi, che accolgono sempre con grande fervore e partecipazione le performance cabarettistiche di questo eclettico personaggio. Luoghi nei quali esistono forti comunità di emigrati, che attraverso le parole e le musiche proposte rivivono ricordi e situazioni ormai purtroppo dimenticati. Con le sue esibizioni infatti, porta, come lui stesso ama ricordare, “un autentico raggio di sole” a tutti i calabresi sparsi nel mondo dai più grandi ai “quatrari”, i bambini.

Sceneggiate e tanta musica

Gli spettacoli di Micu u pulici vanno al di là della solita performance cabarettistica. Sono puro intrattenimento a 360°. L’artista infatti ha inoltre personalmente composto canzoni che porta in scena ad ogni spettacolo, magistralmente eseguite dal vivo. Fra i tantissimi musicisti reggini e non, che hanno accompagnato questo artista nell’arco della sua lunga carriera, ricordiamo chi ancora fa parte del gruppo musicale, l’amico bassista Gianfranco Stella e il purtroppo compianto grande chitarrista e grande uomo Giacomo De Benedictis.


“Micu u Pulici” ha dimostrato negli anni la forza del suo carismatico personaggio, nato per caso da un animo semplice ma ricettivo al mondo che regala con orgoglio sorrisi e risate.

Oggi Maurizio Scuncia gestisce un’agenzia di spettacolo e animazione artistica ed annovera nel suo carnet artisti di fama nazionale. Proprio domani sera, esattamente il 2 settembre, porterà a Reggio Calabria, a Piazza Castello il suo spettacolo, pronto a donare a tutti quella comicità e quel divertimento che lo hanno contraddistinto in tutto il mondo.

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