martedì,Maggio 7 2024

Al via il dimensionamento scolastico, a rischio 17 Istituti nel Reggino

Sono 79 le autonomie scolastiche che verranno cancellate in tutta la Regione il prossimo anno. Mancano le tutele per le minoranze linguistiche, a rischio l'offerta formativa

Al via il dimensionamento scolastico, a rischio 17 Istituti nel Reggino

Saranno ben 79 gli istituti scolastici che verranno soppressi e accorpati in Calabria a causa delle norme contenute nella legge di bilancio approvata dal governo Meloni lo scorso dicembre. Di questi, ben 17 saranno ‘cancellati’ dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. La normativa prevede, infatti, una riorganizzazione delle autonomie scolastiche tenendo conto della popolazione studentesca e degli sviluppi demografici del prossimo triennio. Ciò ha portato a identificare il numero di soppressioni necessarie di Istituti che andranno necessariamente accorpati ad altri, più grandi, già esistenti. Il frutto della fusione darà vita al nuovo Istituto scolastico – sia esso Comprensivo o di Istruzione Superiore – con un’unica Dirigenza e Segreteria Amministrativa.

Se, nel Reggino, a oggi si sono riuscite a tutelare molte autonomie scolastiche grazie alle deroghe che erano previste per le minoranze linguistiche – Reggio e i comuni dell’Area Grecanica sono riconosciuti come enti minoritari per la lingua greca di Calabria – oggi questo non sarà più possibile. Beffa pesantissima a un territorio depauperato di infrastrutture, economia, a cui adesso si inizia ad erodere anche il patrimonio culturale a rischio di estinzione e che vive da più di duemila anni. Lo ha denunciato, tra gli altri, ai nostri microfoni, lo studioso Carmelo Giuseppe Nucera, ex sindaco di Bova e presidente del circolo di cultura greca Apodiafazzi.

I tagli nelle scuole del Reggino

Il rumor nell’ambiente politico e scolastico, legato ai tagli che verranno proposti e considerati i più “papabili” secondo i numeri, è incessante ormai da mesi. Delle 17 autonomie scolastiche che saranno soppresse e accorpate nel Reggino, sette teste dovrebbero capitolare nel capoluogo metropolitano, cinque sulla Piana e sulla tirrenica, cinque sulla jonica grecanica e locridea.

Area Grecanica, a rischio un istituto su due

Il territorio dell’Area Grecanica potrebbe vedere un ulteriore scippo dopo anni di già numerosi accorpamenti. Dei sei istituti – tra Comprensivi e di Istruzione Superiore – potrebbero saltare ben tre. Una situazione che porterebbe inesorabilmente anche al depauperamento dell’offerta formativa, con il rischio di un incremento dell’abbandono scolastico e delle fasce escluse dal consumo culturale.

Preoccupati i sindaci ellenofoni, uno su tutti il Presidente dell’Associazione dei Sindaci dell’Area Grecanica, Pierpaolo Zavettieri. «La deroga sulle minoranze linguistiche, sino ad oggi utilizzata – pur non sempre necessaria – anche nel popoloso comune di Reggio Calabria, è ancora indispensabile – invece – per i comuni del territorio Grecanico, tutelati tra l’altro dalla legge 482/99, e che sono a maggior rischio spopolamento e desertificazione culturale.

Sino ad oggi – continua Zavettieri – alcune scuole del comune di Reggio Calabria, che garantiscono un servizio necessario nelle zone maggiormente periferiche, sono state penalizzate nei numeri ogni qualvolta si sia messo mano all’approvazione di una nuova rete scolastica. Le istituzioni preposte hanno sempre garantito il mantenimento o addirittura l’accrescimento numerico di alcune scuole considerate “elitarie”. Tanto da lasciare in piedi nello stesso comune di Reggio Calabria alcuni istituti composti da appena 400 alunni ed altri che sfiorano i 2000».

La vicepresidente della Regione Princi: «Fare presto»

È la stessa vicepresidente, nonché assessore al ramo, Giusi Princi a premere il pedale dell’acceleratore, convocando per giovedì 7 alla cittadella regionale tutti gli attori coinvolti. «In vista della grande responsabilità – afferma in una nota il suo ufficio stampa – che incombe sui presidenti delle Province e sul sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, chiamati ad approvare entro il 30 settembre i piani di dimensionamento della rete scolastica provinciale per l’anno 2024/25, invita le realtà provinciali a promuovere conferenze di ambito con i comuni, ricadenti nei propri territori, che insieme alle province dovranno redigere i piani».

L’iter da seguire

I passaggi sono, infatti, i seguenti: entro il 15 settembre le province dovranno acquisire i piani proposti dai comuni (diventa obbligatorio per gli enti locali acquisire preventivamente le delibere degli organi collegiali delle scuole), entro il 30 settembre adozione delle delibere dei Consigli provinciali/Città metropolitana. Dopo l’acquisizione del parere da parte dell’Ufficio scolastico regionale, la Giunta regionale, entro il 30 novembre sarà chiamata ad approvare il dimensionamento della rete scolastica e l’offerta formativa calabrese. Acquisiti i Piani di dimensionamento provinciali, la Regione Calabria verificherà la coerenza con gli indirizzi contenuti nelle Linee guida e in caso di incoerenza notificherà i relativi rilievi alle Province/Città Metropolitana che dovranno riscontrare nei termini stabiliti. «Nel caso di persistente inadempienza – ricordano da Germaneto – la Regione eserciterà poteri sostitutivi».

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