domenica,Aprile 28 2024

Miti & Misteri | Palmi, una città infestata dai fantasmi

Sono diverse le leggende che narrano della presenza in città di spettri. Molte anche le testimonianze di episodi paranormali

Miti & Misteri | Palmi, una città infestata dai fantasmi

I fantasmi esistono? Da sempre ci si interroga sull’esistenza o meno degli spettri che, presenti in ogni cultura, dividono l’opinione pubblica, tra chi non ci crede e chi invece, al contrario, cerca di dimostrarne l’esistenza. Le sicurezze su ciò che separa il mondo dei vivi da quello dei morti vacillano, dal momento che da millenni, queste entità appaiono all’uomo. Ne parlavano già gli antichi Greci, come pure i Romani, così come non mancano episodi nel Medioevo o nell’Ottocento, quando erano di gran moda, fino ai giorni nostri. Il mistero degli spiriti, buoni o cattivi che siano, non passa mai, tant’è che la letteratura e il cinema, pullulano di storie sugli spettri. Diverse sono le leggende relative ai fantasmi che si tramandano nei nostri territori, dalle quali non è esente la città di Palmi, che secondo quanto raccontatoci da Domenico De Luca, giornalista de “Il Quotidiano del Sud”, è da sempre terra di eventi soprannaturali. Diverse sono infatti, le storie che vengono tramandate di generazione in generazione e che affascinano e intimoriscono al tempo stesso.

Il fantasma di Donna Canfora

Il primo fantasma del quale ci ha parlato il giornalista De Luca è quello di Donna Canfora, sulla cui storia, ha spiegato, si sono create numerose versioni. La più famosa è quella che racconta del fantasma della donna annegata, di cui i pescatori – durante le notti di luna piena – sentono il pianto. Ma chi era Donna Canfora? Una donna di straordinaria bellezza, amata da tutti per la sua generosità, che decise di dedicare la sua vita alla memoria del marito, scomparso prematuramente. Un giorno i saraceni, attratti dalla sua notorietà, escogitarono un piano ingannevole per rapirla. Travestendosi da mercanti, allestirono un mercato con tessuti pregiati, tappeti, gemme scintillanti e ceramiche raffinate, e attraccarono nel porto locale. Le donne del luogo, incuriosite, affollarono la spiaggia per ammirare tali tesori e tra queste c’era anche Donna Canfora, che persuasa dalla sua dama di compagnia, esplorò il mercato ricco di meraviglie.

Quando giunse sulla spiaggia, il capitano la invitò a seguirlo per esaminare la merce esposta. Poi però, con un segnale alla sua ciurma, fece issare le vele e gettò l’ancora. Donna Canfora, comprendendo l’inganno e presa dalla consapevolezza del proprio rapimento, chiese di essere lasciata sola per un momento, per poter congedarsi dalla sua terra natia. Dirigendosi verso poppa, gettò uno sguardo agli amici disperati, elevò una preghiera a Dio con gli occhi rivolti al cielo e si gettò in mare, scomparendo tra le onde. Nel punto esatto in cui svanì, il mare assunse i colori dell’indaco, del blu, del turchese e dell’emerald, richiamando i toni dei suoi abiti. Proprio per questo, la località assunse il nome di Costa Viola.

Il fantasma del monte Sant’Elia

«Più di un testimone – spiega De Luca – racconta di aver visto sul Monte Sant’Elia, nei pressi della balconata panoramica, lo spettro di una ragazza nell’atto di lanciarsi nel vuoto. Si vocifera possa trattarsi dello spirito di una giovane vittima suicida. Un testimone che ha vissuto in prima persona l’episodio, ha affermato: “Il mio scetticismo mi impose di attribuire quello strano evento alla suggestione, dato che quella sera non avevo bevuto neanche alcolici perché ero alla guida. Comunque, dopo aver riaccompagnato a casa la mia ragazza andai a dormire perché ero inquieto; la mattina dopo con sorpresa e orrore mi accorsi che nel guardare il mio orologio da polso le lancette si erano fermate sulle 0:12: esattamente l’ora in cui ho visto quella dannata “cosa”, che ha sovvertito e messo in dubbio tutte le mie certezze sul paranormale”».

Processione delle anime del Purgatorio

L’altro episodio ci cui ci ha parlato il giornalista, si svolge in prossimità della Chiesa del Santissimo Crocifisso o nei pressi del Cimitero, dove «alcuni anziani ricordano di aver assistito alla cosiddetta processione delle Anime del Purgatorio, frutto di un’antica credenza popolare correlata all’abbandono dei sepolcri da parte dei morti, in occasione della Festa dei Morti. Questo tipo di visione, spesso tramandata in diverse località italiane, avveniva nella notte a cavallo fra il primo e il 2 novembre. Il periodo per fare strani incontri poteva essere compreso anche tra il 24 ottobre e il primo novembre di ciascun anno, nel lasso di tempo del solenne novenario di preghiera proposto anticamente dalla Chiesa cattolica, in preparazione alla commemorazione dei defunti.

Il lungo corteo processionale fantasma, secondo la suggestione dei malcapitati, iniziava con una duplice fila di bambini piccoli, vestiti di bianco, accompagnati dalle suore. Seguivano poi i ragazzi, i giovani e via via le persone adulte e anziane, secondo l’età avuta al momento della morte. Il pollice della mano destra di tutti i partecipanti, in posizione completamente estesa, ardeva per illuminare la processione allo stesso modo di una candela. A prima vista, il corpo di ognuno sembrava intatto, ma dietro la schiena si osservavano due aree simmetriche private dei rivestimenti cutanei e muscolari, a simboleggiare la dissoluzione del corpo».

I fantasmi di viale Rimembranze

«Il 13 agosto 1958 – racconta De Luca – il quotidiano nazionale “La Stampa” descrisse con un articolo dedicato, una strana storia proveniente da Palmi. Sembrerebbe infatti, che già dai primi del Novecento, il civico 11 di viale Rimembranze, fosse luogo di strani fenomeni paranormali con lanci di sassi e mattoni, colpi vibranti e figure evanescenti. Nel 1958 l’abitazione risultava essere di proprietà del commerciante Antonio Marchese, il quale essendo a conoscenza dei fenomeni, preferì non abitarvi. Nel medesimo anno l’immobile venne concesso in affitto all’autista Antonio Ferraro e alla sua famiglia.

Nonostante quest’ultimo fosse stato informato degli strani avvenimenti decise comunque di prendere possesso della casa. Ben presto fenomeni inspiegabili sconvolsero la vita della famiglia. La moglie di Ferraro iniziò ad avere apparizioni di uno spettro, nello specifico una bambina, mentre lo stesso autista venne colpito duramente al volto da una figura invisibile. La famiglia per la terribile paura fu costretta ad abbandonare in fretta e furia la casa. L’abitazione oggetto del racconto però, non corrispondente agli attuali numeri civici, in quanto risulterebbe essere stata demolita da decenni».

Il fantasma a cavallo del Malopasso

Un’altra storica apparizione riguarda la strada di collegamento fra Palmi e la Tonnara, dove, secondo quanto raccontato dal giornalista de “Il Quotidiano del Sud”, «all’altezza di località Malopasso, antiche testimonianze raccontano del fantasma di un soldato a cavallo».

Case infestate

Diversi sono i luoghi che a Palmi sono ritenuti infestati dai fantasmi, fra questi, secondo De Luca, l’ex Brefotrofio in via Papa Giovanni XXIII e il vecchio ospedale nel Rione Ajossa. «Per via della fantasia popolare – spiega – anche centralissime dimore del centro storico o delle zone periferiche nel corso del tempo sono state spesso ritenute infestate da strane presenze a causa della loro storicità o della loro fatiscenza. Il nome dato a queste abitazioni era quello di “Casa della Malombra”, chiaro riferimento della presenza all’interno di strane figure».

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