lunedì,Maggio 20 2024

Condizione minorile in Italia, Nasone: «Peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie»

L’intervento del Centro comunitario Agape di Reggio nel corso della conferenza sul rapporto della Croce rossa

Condizione minorile in Italia, Nasone: «Peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie»

La conferenza si è svolta online sulla pagina Crc e ha visto la partecipazione di amministratori regionali, locali e di tutta Italia. Nel suo intervento Mario Nasone, a nome del centro comunitario Agape ha affermato che il rapporto rappresenta una fotografia impietosa che vede un peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie con sei milioni di poveri in particolare dei minori coinvolti, a quella della povertà educativa che ha visto esplodere nelle periferie gravi episodi di violenza con minori protagonisti.

Con una risposta inadeguata che vede con la nuova manovra finanziaria tagli di risorse e un aumento delle disuguaglianze soprattutto sulle politiche a sostegno della famiglia e della natalità come ha denunciato il forum nazionale delle famiglie con l’aggravante del progetto sull’autonomia differenziata un provvedimento che se passerà è destinato ad allargare la forbice delle disuguaglianze territoriali.

All’assessora Emma Staine che ha un ruolo importante come referente degli assessori regionale al welfare nella commissione stato regioni ha chiesto tre impegni:

Fondo nazionale sulle politiche sociali -una delle poche fonti di finanziamento specie per le regioni meridionali-. ripartizione iniqua perché come criterio utilizza quello della popolazione e non quello dei bisogni. Accanto a questo servirebbe superare il criterio delle somme vincolate a programmi specifici. Meno vincoli ci sono e maggiore è la possibilità di rispondere ai bisogni affettivi. Esistono enormi differenze tra le regioni, e persino all’interno delle regioni tra diversi comuni. Fondi vincolati a linee guida su parametri nazionali non potranno mai essere rispondenti ai bisogni diversificati. E poi la madre di tutte le questioni soprattutto al sud: integrazione socio sanitaria. La povertà educativa è legata anche ad una carenza di equità delle cure sanitarie sui territori.

Alle Regioni e agli Enti Locali di rilanciare gli affidamenti familiari – a partire, in un’ottica preventiva, da quelli consensuali e dei bambini più piccoli riconoscendo gli affidamenti quali LEP (Livello Essenziale delle Prestazioni), prevedendo l’attivazione di Tavoli di lavoro inter-istituzionali, con la partecipazione delle organizzazioni di settore, per affrontare le problematiche emergenti, anche in riferimento alle modifiche introdotte dalla legge Cartabia, prospettando le possibili collaborazioni in base ai relativi ruoli istituzionali;

Tra le priorità quella di leggi e piani regionali di contrasto alla povertà educativa, in particolare per la fascia 0 -6 anni che nel sud registra una offerta di servizi che non supera il 15% del fabbisogno di asili nidi e degli altri servizi per l’infanzia.

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