sabato,Maggio 4 2024

Siderno si riscopre scrigno di tesori archeologici e si coccola la sua “bràttea” d’oro

Il prezioso reperto rinvenuto può aprire nuovi scenari. Fragomeni: «Sia elemento distintivo della nostra città»

Siderno si riscopre scrigno di tesori archeologici e si coccola la sua “bràttea” d’oro

Una lamina d’oro risalente al VI-VII sec. d.C., rinvenuta a Siderno nel 1886 e raffigurante l’adorazione dei Re Magi ed attualmente esposta presso il Museo archeologico nazionale di Locri Epizefiri. E’ la brattea aurea, un importante reperto su cui si sono confrontati nella popolosa cittadina della Locride amministratori locali e addetti al settore. L’iniziativa, moderata dal capogruppo del Pd in consiglio comunale Giusy Massara, è stata pensata per favorire la conoscenza di un manufatto la cui straordinaria portata storica ed identitaria è rimasta per troppo tempo sconosciuta al grande pubblico. «E’ uno dei reperti più importanti della collezione custodita al Casino Macrì all’interno del parco archeologico di Locri – ha affermato il direttore del museo locrese Elena Trunfio – il suo interesse da parte degli studiosi è fondamentale perché ad oggi è la prima rappresentazione di una scena dell’Epifania. Un reperto di grande importanza e dalla manifattura di qualità molto alta».

I dettagli tecnici dell’opera sono stati illustrati da Giacomo Maria Oliva, direttore del museo diocesano e del tesoro della cattedrale di Gerace: «E’ una scoperta importante non solo per Siderno ma per tutta la Calabria – ha spiegato – frutto di un rinvenimento casuale. Si tratta di una foglia d’oro sottilissima che serviva a decorare probabilmente una spilla per tenere fermo un mantello o un coperchio in legno. In questa fascia della Calabria ci sono reperti analoghi tra Rossano e Crotone, ma questa di Siderno è molto raffinata».

La più popolosa cittadina della Locride si riscopre così scrigno di tesori, che potrebbe aprire scenari verso un turismo di natura archeologica. «E’ avvenuto tutto grazie all’intuito del professore Vito Pirruccio – ha commentato il sindaco di Siderno Mariateresa Freagomeni – Per noi potrebbe essere caratterizzato come elemento distintivo della città. Nuovi scavi? Significherebbe anche un impegno economico, ma con il museo e Regione stiamo ragionando sulla possibilità di reperire dei fondi ad hoc per una campagna di scavi nel luogo di ritrovamento della brattea».

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