Ramadan per la Pace, a Reggio la comunità marocchina ha iniziato il mese sacro

Inizia il Ramadan anche per i 4500 marocchini che vivono a Reggio Calabria, la maggior parte con la doppia cittadinanza. In Italia, secondo i dati della fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità, quasi 1 milione e mezzo sono i fedeli musulmani residenti in Italia (dati al 2023), pari al 29,8% del totale degli stranieri residenti. Tra questi anche i 15.500 cittadini marocchini residenti in Calabria.

Il mese sacro in cui i credenti nella religione islamica praticano il digiuno (Sawm) dall’alba al tramonto, in osservanza di uno dei cinque precetti fondamentali dell’Islam, è infatti iniziato anche per la comunità marocchina di Reggio Calabria. Domenica la prima preghiera serale nella moschea della Luna sita in viale Aldo Moro, prima traversa Scordino.

Il nono mese dell’anno nel calendario lunare, in cui si commemora la prima rivelazione del Corano a Maometto, “come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza”, quest’anno si protrarrà fino al 9 aprile. «Alla fine del Ramadan – spiega Hassan El Mazi, presidente del Centro culturale islamico di Reggio Calabriadevolveremo parte dei nostri guadagni per aiutare le persone bisognose, in osservanza dell’altro precetto dell’Islam dell’elemosina».

Digiuno e preghiera

«È iniziato anche quest’anno il mese sacro. Ogni giorno, fino al prossimo 9 aprile, digiuneremo dall’alba al tramonto. Ogni sera ci ritroviamo nella moschea per pregare rivolti verso La Mecca. Il digiuno è un obbligo che solo alcuni possono non rispettare. I bambini, le donne incinte o che allattano, le persone ammalate o impegnate in guerra, quelle impegnate in viaggi faticosi possono non fare il digiuno. Il resto della comunità deve praticarlo. Ogni giorno, non solo durante il Ramadan, le nostre preghiere sono cinque. Soprattutto in questo mese dell’anno, fondamentali sono quelle durante la giornata».

L’appello ai datori di lavoro

«Chiediamo ai datori di lavoro di tenere in considerazione questo periodo particolare e il digiuno, specie se trattasi di mansioni di fatica. Chiediamo anche il rispetto della necessità di pregare. Per la nostra comunità questo periodo è sacro». È quanto ha sottolineato ancora Hassan El Mazi, presidente del Centro culturale islamico di Reggio Calabria.

La preghiera corale per la pace

«Poi ogni sera chiudiamo la giornata ritrovandoci tutti in moschea, anche i bambini, per pregare insieme e augurarci pace e benedizione. Un momento per noi molto importante di condivisione in cui chiediamo perdono e misericordia a Dio. Preghiamo per la pace in tutto il mondo e per la fine di ogni guerra. Il ramadan è una penitenza collettiva che ci avvicina a Dio e ci rafforza nella Fede. Esso richiede il sacrificio del corpo con il digiuno ma anche la liberazione dell’anima, incontrandosi e vivendo in pace gli uni con gli altri». Così ha concluso Hassan El Mazi, presidente del Centro culturale islamico di Reggio Calabria.

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